5/5/2022 ● Libro
"Carne Viva. Una saga italiana fra Otto e Novecento"
Il Comune informa che sabato 7 maggio, alle ore 17.30 presso il Centro
Polivalente (in via Capitano Verri), all'interno della mostra "Donne ed
Emigrazione" sarà presentato il libro di Nadia Verdile dal titolo "Carne
Viva. Una saga italiana fra Otto e Novecento".
«Siamo molto contenti - afferma Michele D'Anselmo - di potere ospitare la
presentazione del libro "Carne Viva". Il protagonista del romanzo storico
scritto da Nadia Verdile ha le sue radici profonde nel nostro paese. Di
Guglionesi erano i genitori che gli diedero vita, di Guglionesi erano i genitori
che lo crebbero. Il libro ben si sposa con la mostra "Donne ed emigrazione" che
abbiamo in corso. Un incontro con la storia locale che si inserisce
profondamente in quella regionale e che narra di un popolo, il nostro, costretto
a cercare nuove possibilità di vita al di là dell'oceano».
«È una gioia incontenibile - dichiara Nadia Verdile - riportare nel
luogo dove fu concepito il mio bisnonno la sua storia. Una storia dolorosa e
bellissima che vede Guglionesi patria vera di una parte delle mie radici. Di
Guglionesi, infatti, erano i genitori veri di Umberto, di Guglionesi i genitori
adottivi. Si chiude un cerchio, quello che mi ha visto per anni lavorare tra le
carte d'archivio. Si chiude il cerchio nella terra dove tutto è iniziato.
Ringrazio Michele D'Anselmo per avere permesso che questo accadesse. Emozione
nelle emozioni sarà la condivisione con Dafne Rapuano, mia figlia, che parlerà
del libro la cui genesi ha vissuto, lei che ha, come me, a Guglionesi profonde
radici».
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CARNE VIVA – Nadia Verdile
Fine Ottocento. Tempo di fame e di stenti. Nel Molise ancora unito all'Abruzzo
la povertà era la regola. Dopo gli anni ribelli e tragici del brigantaggio, in
quello scorcio di fine secolo, tutto era precipitato nell'oblio delle
istituzioni. Padroni da una parte, servi dall'altra. Possidenti, proprietari e
braccianti le tre categorie sociali. Tra gli ultimi due quell'universo
prodigioso degli artigiani. Pochi e ricchi i primi, pochi e appena in grado di
vivere i secondi e gli ultimi, tanti, tantissimi i terzi che per sopravvivere
lottavano ogni ora del giorno. Questa è la storia di Concetta e Umberto, figli
di un tempo e di una società che marchiavano a fuoco i destini, segnati per
sempre dalla scala sociale. In questa narrazione tutto è vero. Persone, nomi,
passioni, fatti, viaggi, epiloghi ricostruiti in anni di ricerche. Come in
Cristo di è fermato a Eboli, emerge su tutto la società del tempo, la società
nei nostri nonni e bisnonni, in cui oggi si può far fatica a immedesimarsi. Ma
Loro siamo Noi, in quella che era l'Italia di poco più di cento anni fa, e
questo pensiero oggi aiuta a far sentire le proprie radici salde e vive.