21/4/2022 ● Politica
Ritrovare le ragioni per unire le migliori energie
Caro Direttore,
nelle ultime settimane due episodi mi hanno indotto a delle riflessioni sullo
scollamento tra Paese reale ed il Consiglio comunale.
Il 1° episodio. La denuncia di un concittadino preoccupato per lo
spopolamento e la ripresa dell’emigrazione, il degrado
paesaggistico-ambientale e la disgregazione del tessuto sociale che
segnalano una spirale di decadenza dovuta (a suo dire) dalle
disfunzioni ed inefficienze di chi ha governato. Un grido di dolore
rivolto a tutti, ai governanti attuali e del recente passato, ai
cittadini-votanti, ai partiti ed alle associazioni, nella speranza si prenda
coscienza e si ponga rimedio. Come non essere d’accordo?
Il 2° episodio. L’ultima seduta del Consiglio comunale sospeso per
consentire all’ex-segretaria comunale di fare un saluto che invece si è
trasformato in un teatrino surreale per dire, ai presenti, che “non è stata
cacciata dal Comune di Guglionesi… con tanto di dimostrazione documentale”.
Non è dato accertare se voleva sanare una ‘ferita narcisistica’ o proporsi di
fatto come ‘capo’ della ‘nuova opposizione’ che, sotto mentite spoglie, risulta
svolgere da diverso tempo.
Ma di una cosa siamo certi: la sua presenza e lo stile di direzione usato (negli
anni in cui è stata responsabile di ‘quasi tutto’) ha creato disastri
organizzativi e sociali che con fatica si sta cercando di porre rimedio.
Sulle reali motivazioni della fuoriuscita della (costosissima!) ex-funzionaria
comunale davvero importa a pochi. Ma, in ogni caso, si è trattato di una triste
e patetica imitazione (mal riuscita) di ‘sceneggiata napoletana’ che non doveva
essere consentita in un Consiglio Comunale trasformato in un
caravanserraglio.
Ma, tornando al punto che preme di più, mi sono andato convincendo che tra ‘
la decadenza ‘ (denunciata dal nostro concittadino) ed il degrado del
dibattito pubblico c’è un nesso stretto.
Da una parte, abbiamo la sofferenza e la preoccupazione della famiglie,
delle piccole imprese locali, dei giovani stretti nella morsa di una crisi
decennale cui si aggiungono gli effetti ‘nefasti’ della pandemia e della guerra.
Dall’altra i rappresentanti del popolo che dovrebbero essere impegnati a
risolverli, ma parlano d’altro impegnati in una sfida muscolare (a dire il vero
per iniziativa propagandistica di parte delle minoranze) che ha come unico scopo
la delegittimazione dell’avversario nella speranza di improbabili ‘vittorie’
ottenute con improvvisate ‘somme algebriche’. Uniti nello sperare il
peggio per promettere il meglio.
In mezzo, la limpida presa di posizione del nostro concittadino che dovrebbe
richiamare tutti al dovere ed alla responsabilità di operare per il bene comune.
Essa è l’espressione di una delusione profonda contro la rappresentanza.
Purtroppo però, vorrei aggiungere, che quanto sta accadendo era prevedibile. Lo
invito a leggersi il programma di Comunità e Futuro. Un programma che conteneva
una diagnosi e delle soluzioni che, purtroppo, risultano ancora attuali. La
pandemia e la guerra hanno solo aggravato una situazione già molto critica.
Ma il punto era ed è uno: Guglionesi soffre per la mancanza di consapevolezza
dei problemi e la manifesta incapacità, da parte di chi dovrebbe, di porre in
essere soluzioni adeguate.
Cosa aspettarsi da chi ha posto in cima del proprio programma l’impegno per: ‘
dare una casa ai cani’ ed organizzare un sistema di raccolta degli escrementi
(par carità certamente utili) o per organizzare punti di prelevi sanguigni
(che come è noto non è di competenza comunale)?
Nessuna parola sulla crisi sociale e delle attività commerciali ed artigianali,
già in atto nel 2018. Sul decadimento dei servizi pubblici. Sulla grave
sottoutilizzazione dei luoghi della cultura e della socializzazione positiva.
Sui giovani che ricominciavano ad emigrare o a stazionare nella condizione dei
neet. Sulla denatalità e l’invecchiamento della popolazione.
Disse una volta un grande giornalista “ogni paese ha la classe dirigente che si
merita" e se noi da mezzo secolo abbiamo sempre gli stessi problemi è segno che
noi li alimentiamo o li tolleriamo o ci campiamo dentro bene. Io a differenza
del grande giornalista sono più ottimista.
Guglionesi ha in sé le forze per invertire significativamente il verso delle
cose ma occorre ritrovare la ragioni per unire le migliori energie e la
coerenza necessaria per mettere in campo una squadra di persone competenti e
disinteressate. Unite da un programma realistico finalizzato a realizzare il
bene comune.
L’esperienza degli ultimi anni ci ha mostrato che non ci si improvvisa,
l’amministrazione comunale è una cosa seria ed impegnativa. Funziona con delle
tecnicalità di cui occorre essere in possesso.
Il Comune non può diventare un luogo da usare per sconfiggere la noia del
pensionato, per realizzare improbabili ambizioni dei tanti personaggi in cerca
d’autore o peggio per ‘fare i propri interessi’ familiari e personali. Il tutto
in barba al paese.
Si è proprio così: il paese è in piena crisi perché manca una classe dirigente
con una visione adeguata e rispondente alle necessità. Ecco il nesso tra le due
cose: dramma e ‘sceneggiate’ sono le due facce della stessa medaglia.
GIANFRANCO DEL PESCHIO
Gruppo Comunita’ e Futuro