7/3/2022 ● Cultura
I capricci di una vecchia signora
Tra i suoi desideri: il ritorno in scena di una sua commedia in vernacolo
guglionesano. Dopo gli autentici successi di varie commedie dalla locale farsa
popolare, tra gli anni Ottanta e Novanta dello scorso secolo in un teatro
gremito al doppio dell’attuale capienza, a suon di repliche il caro (zio)
Nicolino Sorella provò più volte, nel corso degli ultimi dieci anni, a
restituire alla cultura guglionesana, e alle nuove generazioni, uno spaccato di
spensieratezza in un contesto di spontanea serenità della commedia popolare.
Qualche anno fa, per la verità, prima della nascita della Compagnia teatrale “I
Di(a)lettanti” – alla quale va il merito di valorizzare il teatro in vernacolo
attraverso la trasmissione del dialetto locale come espressione identitaria
della cultura guglionesana nell’integrazione al patrimonio antropologico – zio
Nicolino aveva proposto, più volte, la rifondazione di una compagnia teatrale
per il vernacolo, ottenendo promesse istituzionali e purtroppo alcuna
pianificazione concreta anche da chi aveva mostrato sensibilità all’arte del
teatro come accesso alla cultura.
Oltre i regolamenti magari da adeguarsi per l’inclusione culturale, si valuti la
valorizzazione di ogni preziosa attività dei volontari e degli amatori – che
spesso, con molti sacrifici, vanno in scena come veri talenti! – nell’ambito
delle “stagioni teatrali di comunità”: perché non inaugurare (o congedare) una
stagione teatrale con lo spettacolo dal titolo “I RZZLL D NA
VICCHJ”?
Chi scrive commedie teatrali per la gente lascia un segno di umiltà nei cuori
degli interpreti, del pubblico e di chi verrà: “è stata tutta una vita di
sacrifici e di gelo! Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato
sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e
continuerà a battere anche quando si sarà fermato” (Eduardo de Filippo).
Il 1° di aprile ricorre il compleanno dell’indimenticabile autore dell’opera “I
RZZLL D NA VICCHJ” (I CAPRICCI DI UNA VECCHIA SIGNORA): si torni in scena al
teatro dei guglionesani onorando anche la cultura guglionesana!