5/3/2022 ● Weblink
ISPI, daily focus (19 ottobre 2021): "la Russia rompe con la Nato"
[Articolo del 19 ottobre 2021 pubblicato da ISPI (Istituto per gli
Studi di Politica Internazionale)]
Il Cremlino annuncia lo stop dei rapporti diplomatici con l’organizzazione
del Patto Atlantico: “Non ci sono più le condizioni di base per un lavoro
congiunto”.
È gelo tra Russia e Nato. Il governo di Mosca
ha annunciato che interromperà i rapporti diplomatici con
l’organizzazione del Patto Atlantico a partire dal prossimo 1 novembre.
La decisione –
confermata dal ministro degli Esteri Sergej Lavrov – rappresenta una
contromisura contro la decisione dell’Alleanza Atlantica di espellere dal
proprio quartier generale otto funzionari di Mosca,
accusati di
essere agenti segreti non dichiarati. Lo scorso 6 ottobre la Nato annunciava
di aver tagliato da 20 a 10 i membri del personale della missione russa presso
l’Alleanza, revocando contestualmente l’accreditamento di otto diplomatici e
abolendo due posizioni vacanti; ai diplomatici russi è stato chiesto di lasciare
Bruxelles entro la fine di ottobre. Mosca aveva promesso una risposta “a tempo
debito”. Eccola: “Non ci sono più le condizioni di base per lavorare insieme: la
Russia sospenderà la sua missione presso l’Alleanza Atlantica”,
ha detto Lavrov all’agenzia di
stampa nazionale Tass. Aggiungendo che sarà sospeso a tempo
indeterminato anche l’ufficio informazioni della Nato a Mosca. Il capo
della diplomazia russa ha accusato l'alleanza militare di non essere
“interessata a un dialogo equo”. Se i membri della Nato hanno
“questioni urgenti da sottoporci”, ha dichiarato inoltre Lavrov, “possono
contattare il nostro ambasciatore in Belgio”. Una decisione “che rammarica” ha
fatto sapere
la portavoce dell’organizzazione Oana Lungescu, secondo cui “la politica
della Nato nei confronti della Russia rimane coerente. Abbiamo rafforzato la
nostra deterrenza e difesa in risposta alle azioni aggressive della Russia,
mentre allo stesso tempo rimaniamo aperti al dialogo, anche attraverso il
consiglio Nato-Russia”.
UN DETERIORAMENTO GRADUALE?
L’episodio segna solo l’ultima tappa di un percorso di progressivo
inasprimento dei rapporti: il Cremlino accusa la Nato di espandere la
sua infrastruttura militare in modo provocatorio verso i suoi
confini, mentre l’Alleanza Atlantica lamenta i tentativi di Mosca di
ripristinare la sua influenza su paesi un tempo parte del blocco
sovietico. Di conseguenza, la Nato valuta le proprie scelte con la
necessità di rafforzare la sicurezza degli stati membri vicini alla
Federazione russa. Una spirale segnata nel 2014 dal rischio del ritorno ad una
vera e propria guerra quando, dopo la rivoluzione di Maidan in Ucraina, Mosca ha
illegalmente annesso la penisola di Crimea alla federazione. E nell’aprile
scorso, un assembramento senza precedenti di soldati e mezzi russi al
confine ucraino aveva fatto temere
un’escalation armata alle porte dell’Europa. Una volta rientrata la crisi,
Mosca ha ordinato che le armi pesanti fossero tenute sul posto, circa 160
chilometri a est del confine, per tenersi pronta a rispondere rapidamente in
caso di uno “sviluppo sfavorevole”
della situazione durante le esercitazioni della NATO Defender Europe.
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