21/7/2021 ● Caro Direttore
Scelta "irresponsabilmente coraggiosa" e "tardivamente affrettata"
Caro direttore, approfittiamo della sua disponibilità per esporre alcune
considerazioni in merito alla problematica chiusura dell’Istituzione Scuola
Materna “Mimì Del Torto”, in quanto l’argomento in un verso o nell’altro credo
interessi ogni cittadino guglionesano, ognuno schierato su un fronte opposto:
uno teso ad avallare la scelta amministrativa di chiusura a tal punto che anche
pseudo interviste altro non sono che una serie ininterrotta di frasi a
completamento in cui vicendevolmente, giornalista ed amministratori, si
scambiano le parti su chi inizia e chi finisce il pensiero dominante, l’altra
parte tesa a far di tutto perché questa scuola ancora possa esistere.
Tanto la posizione anche di alcuni giornalisti collima con quella degli
amministratori di Guglionesi che:
1) Nessuna domanda viene posta sulle possibili conseguenze di una decisione che
gli amministratori si ostinano a chiamare coraggiosa e che invece di fatto
appare tardivamente affrettata visto che le disposizioni legislative in materia
prevedono che le sezioni della scuola dell’infanzia sono costituite con un
numero minimo di 18 e un massimo di 26 alunni (salvi i casi di presenza di
alunni disabili che portano il numero massimo a 20) e che eventuali iscritti in
eccedenza dovranno essere ridistribuiti tra le diverse sezioni della stessa
scuola, senza superare il numero di 29 alunni per sezione (sempre in assenza di
alunni disabili). Nessuna domanda o verifica se tali conti i nostri
amministratori l’han fatti, tenuto conto che la costituzione delle classi viene
fatta sui dati delle pre-iscrizioni ricevute per le prime classi e in
riferimento al numero degli alunni nelle classi già in essere nell’a.s.
precedente. Quindi, se la decisione di chiudere la scuola “Mimì Del Torto” viene
presa dopo che gli uffici scolastici regionali hanno stabilito gli organici per
le scuole, come si può assicurare regolare frequenza ai bambini provenienti
dall’asilo? La scelta appare davvero tardivamente affrettata.
2) Nessuna domanda su quale fosse l’origine di quello che si ostina a chiamare
buco, di cui parlano i nostri amministratori, che si sarebbe venuto a creare in
questi tre anni di amministrazione Bellotti e che ha avuto come conseguenza la
mancata corresponsione degli stipendi alle maestre (trattenendo addirittura
anche i fondi che transitavano solo per le casse comunali, ma che comunali non
sono, quali ad esempio i fondi MIUR per la scuola paritaria)
3) Nessuna richiesta di chiarimento in merito al repentino cambio di prospettiva
del nostro primo cittadino che addirittura ai primi mesi di gennaio smentiva
categoricamente con un comunicato ufficiale le malelingue che presagivano
istituende rette di frequenza per la Mimì Del Torto (rette di cui invece nella
videointervista l’assessora Addessa da conferma, ad avvalorare il detto che le
bugie quando non hanno il naso lungo, hanno tuttavia le gambe corte - a tal
proposito si veda l’articolo al seguente link
http://www.ilmolise.net/new.asp?id=12005)
4) Nessuna richiesta di visione del progetto della fumosa RSA già “a buon stato
d’avanzamento” e di come la sua realizzazione non debba pesare per nulla sulle
casse comunali (così come sbandierato dal consigliere D’Anselmo).
5) E the last, but not the lost, nessuna domanda su quanto sia il vero
contributo (sicuramente ridotto da quando la scuola ha cambiato sede) che
annualmente il Comune versa di tasca propria per il funzionamento dell’asilo (a
tal punto che tanti lettori sono stati fraudolentemente portati a pensare che
l’intero bilancio dell’asilo di poco più di 100.000 € pesi interamente sulle
casse comunali).
Ed è quest’ultimo punto il vero nocciolo della questione a cui nessuno,
giornalista, amministratore, o anche consigliere d’opposizione o maggioranza ha
mai volutamente posto attenzione. Infatti anche qualche consigliere di
opposizione, scopiazzando interventi qua e là pubblicati sul web e simulando il
richiamo a cuore e ragione, altro non cercava che convincere, come già in altre
occasioni in precedenza, della bontà della decisione amministrativa.
Unica voce dissonante tra le “personalità” politiche locali, quella di un ex
amministratore, “cittadino di adozione” che richiamando l’esiguità, in fondo,
del contributo comunale ed appoggiandosi ad esempi di altri paesi con entrate
nelle casse comunali inferiori a quelle di Guglionesi, da ex amministratore
conoscitore della macchina amministrativa forse più di chi attualmente governa,
evidenziava l’esiguità del contributo comunale per il funzionamento della Mimì
Del Torto (peccato però che come assessore delegato non abbia poi fatto tanto).
Ed infatti è l’esiguità del contributo comunale il punto principale su cui
bisognerebbe dibattere unitamente, cosa non da poco, al fatto che la pandemia
sta facendo rivedere i criteri per la formazione delle classi e ha indotto, se
non ad abbandonare, per lo meno a sospendere, la formazione di classi pollaio (e
questo per il momento dovrebbe almeno per un po’ zittire coloro che sostengono
che a prescindere da tutto la “Mimì Del Torto” vada chiusa per il calo delle
nascite nel nostro paese).
Ed allora proprio perché si è capito che di fatto si tratta di una questione
puramente economica, pandemia permettendo, invitiamo il sindaco a riprendere in
mano l’interrogazione che per tramite del M5S due anni fa insieme ad alcuni
amici, con cui condivido un lavoro di approfondimento su atti amministrativi e
questioni locali, avevamo fatto presentare ob torto collo alla consigliera di
opposizione, interrogazione che aveva avuto una risposta solo formale e non
sostanziale (non si affretti a tal proposito la consigliera pentastellata a fare
quanto già fatto un anno e mezzo fa nel dire il contrario perché saranno i
cittadini a deciderlo) ed a fare finalmente quell’incontro pubblico che avevamo
promosso tramite l’articolo che linko (http://www.ilmolise.net/new.asp?id=11648
NB – non si faccia caso alla firma sotto) e al cui invito formale il sindaco non
ha mai risposto, né ha mai risposto allo stesso invito, seppure solo per via
informale, l’assessore Addessa.
Confidiamo nella forza persuasiva delle testate giornalistiche per una risposta
e perché il diretto interessato primo cittadino fissi una data.
NB: Ho atteso finora l’invio del presente articolo, pronto già da qualche
settimana, sperando che dalla lettura dei verbali dell’ultimo consiglio potessi
avere delle risposte (speranza mal riposta), né in queste mie ovvie e scontate
considerazioni, non conoscendoli, non faccio accenno a quali siano i vincoli
contrattuali (che sicuramente esisteranno) tra comune ed istituzione religiosa
che chissà se sono stati rispettati.