22/2/2021 ● Politica
UN TAVOLO PROGRAMMATICO PER APRIRE UNA NUOVA FASE POLITICA COSTRUTTIVA...
Una nuova impennata della pandemia sta colpendo duramente l’Italia, la nostra
Regione e, purtroppo, anche la nostra Comunità.
E’ inutile ricordare che, negli ultimi due anni e poco più, Guglionesi è stata
più volte colpita da calamità naturali (un’alluvione, il terremoto e poi un
lungo periodo di pandemia che ancora persiste) che hanno messo a dura prova la
tenuta sociale ed economica della nostra Comunità.
Oggi, più che mai, siamo costretti a vivere con le preoccupazioni circa la
capacità reattiva e la resilienza del sistema Molise, persino nella garanzia
fondamentale del diritto alla salute e, quindi, alla vita. Assistiamo,
sbigottiti, ma indomiti ad un virus che non lascia fuori nessuno.
Dunque, siamo immersi in una congiuntura negativa senza precedenti, che ci
coglie, in parte, impreparati per via di:
1. un sistema infrastrutturale al collasso, dopo anni di incuria e di abbandono
e di politiche inadeguate;
2. di un apparato burocratico e politico/amministrativo inefficiente ed incapace
di organizzare azioni di contrasto efficaci.
Emerge uno scenario difficile, aggravato da una politica balbettante e
confusa, rispetto le sfide di una situazione oggettivamente inedita e difficile
che impedisce, se non ci sarà un cambiamento, le stesse possibilità di
immaginare un futuro degno di questo nome per la nostra Comunità.
Partendo da queste riflessioni di oggettiva difficoltà percepiamo una
condivisione significativa con quanto espresso nell’ultimo manifesto dal gruppo
Comunità e Futuro.
Condividiamo, innanzitutto, il punto di partenza dell’analisi sociale. Il
problema strutturale del cosiddetto “inverno demografico” (denatalità,
invecchiamento e diminuzione della popolazione, che tutte le statistiche
confermano) ed il suo intreccio con il decennio della “depressione economica”
con le sue conseguenze più allarmanti (disoccupazione giovanile, fuga
migratoria dei giovani in cerca di lavoro e crisi della piccola e media attività).
Inoltre, conveniamo sul tema della inadeguatezza e l’arretratezza di una
politica che, tra silenzi, congiure, transfughi e saltimbanchi, cerca di
inchiodare la nostra comunità dentro la logica dell’amico nemico e, come detto,
“del tanto peggio, tanto meglio”.
Nella piena responsabilità di persone scelte per guidare l’Amministrazione,
siamo convinti, facendo anche una sana autocritica, che la nostra Comunità
merita ed ha bisogno di un’azione di ben altro respiro e prospettive.
Ed allora, noi in maggioranza, ci siamo confrontati ed abbiamo deciso di
accettare la sfida di aprire un confronto che parte da una visione del paese
(cosa siamo e, soprattutto, cosa vogliamo diventare) condivisibile e propone
linee di intervento che possono aiutare la Comunità ad uscire da una fase a dir
poco difficile.
Considerato il quadro eccezionale che stiamo tutti vivendo, conveniamo sulla
proposta di una ristrutturazione dell’agenda, arricchendo il quadro delle
priorità. Abbiamo compreso che non si esce dall’emergenza senza innovare. Le
toppe emergenzialiste non bastano più. Noi, nonostante le difficili condizioni
date, abbiamo cercato di fare il massimo. Ma spesso siamo stati ostacolati non
solo dalle continue e ripetute emergenze, che pure hanno avuto il loro peso, ma
anche, è inutile nasconderlo, dalle inefficienze della macchina burocratica che
abbiamo ereditata (e che abbiamo con coraggio iniziato a cambiare), nonché da
iniziative politiche di tipo personalistiche che hanno distratto le nostre
energie.
I punti posti dal gruppo Comunità e Futuro riconosciamo essere composta da
questioni annose che si pongono sul solco di una critica costruttiva.
Naturalmente ci sentiamo sin da adesso d’accordo a sperimentare nuove soluzioni,
accanto a quelle già previste nei nostri punti programmatici, confidando in
proposte concrete e realistiche, che vanno principalmente nella direzione di
una:
1. riduzione degli sprechi e delle inefficienze per conseguire un abbassamento
delle tasse;
2. promozione di una politica di equità sociale per aiutare chi ha meno;
3. rilancio del welfare locale e affrontare le emergenze legate alla povertà
educativa ed alla povertà culturale, con la promozione di un patto educativo di
comunità che coinvolge e mobilità tutti gli attori interessati;
4. elaborazione di un piano strategico di comunità che mette l’Amministrazione
comunale e le piccole imprese locali nella condizione di sfruttare al meglio le
risorse della nuova programmazione europea 2021-2027, che peraltro abbiamo già
iniziato a realizzare con la creazione dell’Ufficio Europeo.
Pertanto, su questi principi accettiamo di buon grado la proposta di Comunità e
Futuro, ma pensiamo che per perseguire ciò sia necessario allargare il campo ed
aprire lo sguardo verso una nuova stagione incentrata sul protagonismo
comunitario che attorno ad una idea di paese si mobilita in positivo e in
modo costruttivo. Siamo convinti che occorra un tavolo tecnico/politico aperto,
oltre che alle rappresentanze politiche, anche all’associazionismo ed ai
rappresentanti delle piccole imprese artigianali e commerciali che insistono sul
nostro territorio.
Per quanto ci riguarda sin dai prossimi giorni proporremo la costituzione di un
tavolo istituzionale programmatico aperto ed un cronoprogramma
concordato.