25/1/2021 ● Politica
D'Astolto, Morena, Tomei e D'Urbano: "onorare il nostro incarico istituzionale"
[COMUNICATO STAMPA dei Consiglieri Comunali di minoranza D’Astolto, Morena, Tomei e D’Urbano]
In questi giorni abbiamo assistito meravigliati a comunicati e ad interpretazioni fuori luogo riguardo ad un documento politico condiviso da noi consiglieri comunali di minoranza ed ampiamente discusso e chiarito nella sede istituzionale del Consiglio Comunale svoltosi il giorno 16 gennaio u.s..
A tale proposito rivolgiamo un cortese invito a chi ha voluto o vuole strumentalizzarlo a suo uso e consumo a rileggerlo con attenzione.
Inoltre, in merito alle considerazioni riportate nel comunicato di Continuità e Futuro riferite al Ns. documento e relative a presunti riposizionamenti all’interno del Consiglio Comunale, sinceramente avremmo preferito anche discuterne liberamente e democraticamente nell’ultima seduta consiliare con il collega che si è sentito interessato, purtroppo ciò non è stato possibile data la sua assenza. Appena si presenterà l’occasione di rivederlo in quella sede non ci sottrarremo di certo ad un confronto pacato sull’argomento.
Allo stesso modo, sempre come semplici rappresentanti delle istituzioni e nel caso lo riterremmo utile, potremmo confrontarci, qualora si appalesasse, anche con il presunto scrittore/burattinaio sugli argomenti trattati nel comunicato di Continuità e Futuro ed altro. A tale riguardo ci permettiamo di consigliargli di non nascondersi dietro un simbolo di una lista presentatasi nelle ultime elezioni comunali, peraltro, a quanto risulta, senza che abbia condiviso i contenuti del documento con alcuni candidati della lista stessa che, a differenza sua, ci hanno messo la cosiddetta faccia.
Ci preme comunque sottolineare che continueremo ad onorare il Ns. incarico istituzionale con dignità e da uomini liberi, avanzando proposte quando ce ne sarà data la possibilità e svolgendo l’attività di controllo nei modi e termini che la legge ci impone.
I Consiglieri
Elisa D’Astolto, Barbara Morena, Antonio Tomei e Giuseppe D’Urbano