BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


15/1/2021 ● Agricoltura

Eco-agricoltura? Solo per pochi


  Giorgio Scarlato ● 1292


C'è il serio rischio che gran parte dell'agricoltura italiana possa incappare in un disastroso KO finanziario. E questo perché la Commissione Europea pensa di accentrare la maggior parte degli investimenti finanziari pubblici e privati sulle cosiddette attività sostenibili in stretta correlazione col Green New Deal (Nuovo Patto Ambientale).
In breve, non è altro che un modo di classificare le imprese agricole con una sorta di "certificato verde" in base al loro "impatto climatico" o, meglio, in base ad una scala di inquinamento prodotto. Se così fosse, potrebbe essere una vera catastrofe per le piccole e medie imprese.

Il "piatto" preparato da Bruxelles non è altro quello di focalizzare sulle aziende "più green" le grandi somme che mette annualmente a disposizione, circa 300 miliardi di euro, viste nell'ottica di investimenti finanziari eco-sostenibili che, grazie anche al Regolamento comunitario n. 353 del maggio 2018 favorisce tali investimenti.

Ad oggi, si stanno già muovendo. Sono i financial player ( giocatori finanziari). Appartengono a società finanziarie quali EPAP (imprese di assicurazioni ed enti pensionistici aziendali o professionali); OICVM (società di gestione de organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari); GEFIA (fondi di investimento alternativi); EuVECA ( fondi europei per il venture capital); EuSEF ( fondi europei per l'imprenditoria sociale); per finire a banche assicurazioni e Sim (società di intermediazione mobiliare).

Per quanto venuto a conoscenza potrebbero rappresentare il futuro delle masse dei fondi comuni europei che si catapulteranno nel settore agricolo. Un immane fiume di denaro.
Il mondo agricolo, quello vero, invece, starà a guardare; come sempre ne sarà fuori, visto che manca di quella liquidità (magri o inesistenti redditi), utile a modernizzare le proprie aziende.

Approfondendo il tema emergerebbe un vero e proprio "crivello a griglia stretta" che condizionerebbe sia le modalità di finanziamento che i futuri investimenti.
Ad esempio, è richiesta una relazione, per ogni azienda interessata, di un Piano di Sostenibilità (Farm Sustainability Plan) che dovrà essere sottoposta a verifiche di terze parti.
Nello specifico:
- s'impone che almeno il 10% della superficie agricola aziendale venga destinata a verde improduttivo e paesaggio;
- si vietano fertilizzanti di categoria 3, gli organominerali, sebbene siano consentiti nel biologico;
- si vieta il ricorso al letame.

Senza pensare agli investimenti da fare (acquisto di trattrici meno inquinanti, di attrezzature che con un minor numero di lavorazioni preparano il terreno, etc.), con questi paletti la conclusione è semplice: si vuole imporre un nuovo ed anomalo modello di agricoltura e, di più, "canalizzare" i finanziamenti del Recovery Fund (Fondo di Recupero) solo su una parte di progetti megalomani, a discapito dei piccoli e medi agricoltori che, forse, pur in graduatoria risulterebbero sempre fuori dall'elenco (e di esempi ce ne sono a iosa come nei PSR, Piani di Sviluppi Regionali).
Ultima notizia.
Nel capitolo dedicato alla "transizione green" del Recovery fund-Plan, il Governo italiano, è di pochi giorni fa la notizia, ha tagliato già quasi 5 miliardi di euro. Le risorse previste già scendono da 74 a 68,9 miliardi. E non ancora si inizia!
Detto contadino: Se il sole si vede dal mattino......

Conclusione.
Molti non hanno ancora afferrato il concetto di quanto si deve all'Agricoltura, settore indispensabile per la vita dell'essere umano. Dovrebbe essere al vertice della piramide per importanza quale filiera della vita invece è, invece, posta all'ultimo gradino della medesima. Peggio gli operatori, se ne servono per poi "pagarli" con redditi che umiliano la stessa dignità umana.

Termoli, 15 gennaio 2021

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