19/12/2020 ● Politica
Analisi di un Molise che non vuole più risvegliarsi
Recentemente siamo stati deliziati da un comunicato dell’ex Sindaco Antonacci
che si prodigava ad una risposta al gruppo politico Guglionesi Riparte e al
segretario del circolo PD di Guglionesi ovvero Pasquale Marcantonio. Questa
breve parentesi deve farci riflettere molto perché evidenzia una parte di
regione sempre più povera e priva di prospettive a causa dell’incoerenza e
dell’assenza di programmi solidi.
Personalmente trovo surreale tale risposta poiché l’ex sindaco prova a
cancellare il passato con un colpo di spugna e presenta una realtà tutta
discutibile. Infatti la disinvoltura con la quale scarica gli ex(?) amici del
centro sinistra ha un qualcosa di straordinario. Quello che colpisce
maggiormente è che soltanto due anni fa, Leo Antonacci, era pronto ad una
campagna elettorale con il buon Paolo Di Laura Frattura (ex Presidente di
Regione, Partito Democratico).
Come lui stesso dichiara in una intervista di Primonumero.it del 04 Aprile 2018
(attenzione alle date) l’alleanza con la sinistra molisana non si è potuta
realizzare poiché venuto meno un “patto”. Sfumato l’accordo con il centro
sinistra torna l’amore per il centro destra e per l’attuale presidente Toma,
all’epoca sconosciuto ai più e candidato alla presidenza della Regione che poi,
come la storia testimonia, si aggiudicherà. La candidatura ufficiale di
Antonacci, con i nuovi amici, avverrà il giorno 24 Marzo 2018 ovvero meno di due
mesi dopo il mancato accordo con il Partito Democratico.
Se le parole del caro Mazzini sono vere e che “l’Italia sarà quel che il
Mezzogiorno sarà” a questo punto mi auguro, e lo auguro in particolar modo alle
nuove generazioni, che il Mezzogiorno non sarà quel che il Molise è stato.
Infatti, abbiamo bisogno di tante cose: di un sistema sanitario efficiente, di
nuovi posti di lavoro e maggiore sicurezza. Certamente non di politici
incoerenti abituati a cambiare alleanze in base alla convenienza.
Inoltre mi rifiuto categoricamente di pensare che per l’ex Sindaco non ci sia
alcuna differenza tra Frattura e Toma, e i loro rispettivi programmi politici,
tale da giustificare il cambio di casacca.
Altro punto incongruente, nel messaggio di risposta dell’ex Sindaco, è proprio
sulla morale della maggioranza “risicata”. Prova goffamente a cancellare il suo
passato amministrativo fingendo di non ricordare che il 05 Marzo 2013 fu
delegittimato da 9 (nove) consiglieri comunali. Gli stessi che decretarono la
fine anticipata del mandato elettorale e l’instaurarsi del regime di
commissariamento prefettizio. Tra i nove rappresentanti vi era anche l’attuale
consigliere Tomei oltre i fuoriusciti dalla maggioranza dell’epoca. Tuttavia
quello che fece maggior clamore fu la perdita di fiducia e fuoriuscita dell’ex
vicesindaco, Gianfranco Del Peschio, il 19 Gennaio 2017. Proprio l’ex assessore
e vice sindaco, oggi consigliere, che all’epoca raccolse più voti di fiducia.
Adesso vorrei entrare nel merito della discussione vera e propria che riguarda
questa terra che non vuole più risvegliarsi.
In Molise abbiamo assolutamente bisogno di nuovi posti di lavoro, per frenare la
fuga dei più giovani e lo spopolamento, e di certezze economiche.
Nell’epoca delle maxi specializzazioni, dell’economia globalizzata e della
marginalità del Sud Italia non possiamo più permetterci il lusso di assegnare
incarichi strategici in ambito economico-industriale a persone senza capacità
oggettive.
Infatti il dato cruciale, la scintilla che ha scaturito la discussione, è che un
ex Sindaco sia ancora presente all’interno del Cosib (Consorzio per lo sviluppo
industriale della valle del biferno) come presidente di un’azienda quale
NetEnergy. Quindi, nonostante non rappresenti più nessun cittadino tranne che se
stesso, è ancora lì.
Cos’è NetEnergy e di cosa si occupa? Auguro buona fortuna a quei valorosi
avventurieri che cercheranno dati sul sito istituzionale, non del tutto
trasparente e di facile accesso. L’azienda in questione si occupa di politiche
energetiche all’interno del Cosib.
Aggiungo soltanto che sarebbe molto carino vedere gli atti amministrativi di
NetEnergy così da poter giudicare l’operato svolto sinora ma, evidentemente, è
un lusso che non possiamo permetterci.
Giusto o sbagliato che un incarico strategico, all’interno del nucleo
industriale, venga assegnato ad un Sindaco, che non ha competenze al riguardo, è
già di per sé discutibile ma addirittura che questo incarico sia tale da
permettere il mantenimento di un ex Sindaco è semplicemente raccapricciante.
Quello che maggiormente scandalizza è come la politica scellerata dei “potenti”
di turno preferisca assegnare incarichi del genere a persone senza alcuna
conoscenza manageriale, senza un minimo di competenza in economia industriale e
con professionalità pari a zero nell’ambito delle politiche energetiche.
Alla faccia dei giovani molisani che faticano, studiano e accettano di lavorare
fuori regione o spesso fuori l’Italia!
In Molise basta esser eletto Sindaco di un paese (o ex Sindaco) per diventare un
super manager!
Qui la mia domanda: il Molise potrà mai svegliarsi da questo torpore?
Adesso chi ha l’arroganza di dichiararsi capace di dirigere un’azienda
energetica nel XXI secolo e proporre politiche al passo con i tempi si faccia
pure avanti ma faccia bene attenzione perché il Molise ha partorito giovani
affamati che studiano e fanno carriera, dalla City di Londra passando per la
capitale Italiana della finanza, e non scherzano affatto. Parlare oggi di
politiche industriali ed energetiche non è più un passatempo da bar ma, al
contrario, un insieme di conoscenze che non possono scaturire che dalla cultura
accademica specifica per argomento. Tant’è vero che esistono indirizzi per
apprendere a pieno le strategie per lo sviluppo industriale e metterle in atto.
Ma certo.. in Molise continuiamo pure così con questo sistema di “nomine
politiche”.
Lo stesso ragionamento vale per FinMolise dove il presidente, ancora una volta,
è il signor Leo Antonacci. Sia chiaro non ho nulla contro la persona in
questione che, anzi, considero gentile e indiscussamente onesta ma critico
aspramente chi ha permesso tutto ciò e, ovviamente, chi accetta questi giochetti
di potere. Per quanto riguarda FinMolise basti pensare che si tratti di uno
degli organi più importanti dell’intera regione poiché fulcro delle decisioni in
materia di finanziamenti. Altro incarico “politico” ma, questa volta, assegnato
dal Presidente di Regione.
Porgo alla cortese attenzione del lettore un’altra domanda:
Possibile che di finanziamenti regionali non se ne possa occupare un
professionista?
Ancora una volta uno schiaffo in faccia a tutti quei giovani lavoratori molisani
che sono stati costretti ad andar via pur di far carriera.
Mi, e vi domando, ancora una volta: Dove pensiamo di andare in questo modo?
Per poter ripartire dobbiamo svegliarci e fermare tutto questo.
Proviamo ad immaginare per un attimo un Molise diverso.
Una regione dove per diventare presidente o manager di aziende, o istituti, non
si debba essere per forza un politico e che “basti” un curriculum vitae
dignitoso, esperienza ed essere il più meritevole. Se pretendiamo lavoro e
sicurezza abbiamo bisogno di esperti e di tutta l’intellighenzia molisana che,
invece, guardiamo andar via inesorabilmente.
Immaginiamolo questo Molise ma non dimentichiamo che quello che succede sotto i
nostri occhi non è altro che il riflesso di noi stessi.
Queste sono le ragioni che mi portano a chiedere una riforma profonda delle
politiche industriali regionali, aprendo tavoli rotondi con gli amministratori e
i rappresentanti di categoria. Inoltre una presa di posizione netta sulle nomine
politiche affinché la meritocrazia, la giustizia e l’onestà intellettuale
diventino il nostro pane quotidiano.
Le dimissioni di Antonacci, come presidente di NetEnergy e di FinMolise, sono
soltanto il primo passo a cui dovrà seguire una decisione coraggiosa del
presidente di Regione, il dott. Donato Toma, affinché diventi portavoce di un
cambiamento che risulterebbe epocale.
Costruiamo un Molise migliore!
#stoppoltronificio
Corrado Del Torto
Consigliere comunale di Guglionesi