BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


11/9/2020 ● Cultura

Scuola & Covid-19: verso la "quarantena breve" per "adeguarci all’evoluzione del virus"


  Redazione FPW ● 793


"La Francia sta vivendo giorni di angoscia, vista la forza della seconda ondata della pandemia di coronavirus. I numeri di ieri sono impietosi tanto che il presidente del Consiglio scientifico Jean-François Delfraissy ha definito «inquietante» la situazione. Nelle ultime 24 ore in Francia i nuovi contagi sono stati 8.577, più di ieri (6.544) e più di mercoledì scorso (7.017). Ne ha dato notizia la Direzione generale della Sanità [Covid, la Francia trema: 8.577 nuovi casi. «Il governo dovrà prendere decisioni difficili»]".

Facendo un passo indietro di qualche settimana, prima dell'apertura della scuola in Francia, così riportava Orizzontescuola.it: "Non solo in Italia, ma anche in Francia il governo è in difficoltà sul tema del rientro in classe. La riapertura delle scuole è al centro del dibattito e più associazioni di pediatri criticano l’attuale organizzazione e suggeriscono strategie di prevenzione e diagnosi diverse da quelle programmate. “Il rischio di contagio da SARS-CoV-2 sia per i bambini che per gli adulti che li seguono è davvero concreto. Non possiamo che essere preoccupati per il modo in cui il rientro a scuola è organizzato, sia sul piano della prevenzione che del supporto ai ragazzi”, sottolineano sette società di pediatria francese in una lettera aperta pubblicata sulla stampa d’Oltralpe.
Nella missiva-appello al governo e alle autorità sanitarie competenti, i pediatri si dicono allarmati per “il persistere della circolazione del virus in Francia, accompagnato nelle scorse settimane da un aumento significativo del numero di casi in alcune regioni”.
“E’ vero che bambini sotto i 10 anni vengono contagiati dal virus con minor frequenza e lo trasmettono meno rispetto agli adulti. Tuttavia bisogna assolutamente evitare di dire che non lo trasmettono affatto”, ha sottolineato Robert Cohen, vicepresidente della Società francese di pediatria, pediatra infettivologo dell’ospedale di Cre’teil
[Ritorno in classe, in Francia i pediatri all’attacco: piano di rientro a scuola è inadeguato]".

"Per il medico, (Jean-François Delfraissy) lo stato dell’epidemia in Francia è “preoccupante”: “Ci si può ingannevolmente rassicurare” perché l’aumento della circolazione del virus ha “attualmente poche ricadute” sul sistema sanitario, ma può verificarsi “un aumento rapidissimo, esponenziale, in un secondo tempo”, ha precisato citando “in particolare” la situazione della regione “Provenza-Alpi-Costa Azzurra [Francia, scuole aperte e quarantena dimezzata nonostante l’aumento di contagi. L’allarme degli esperti: ‘Decisioni difficili in 8-10 giorni’].

Ancora Orizzontescuola.it così richiamava poche ore fa la situazione in Francia: "50mila nuovi positivi ogni settimana, quasi 10.000 soltanto nelle ultime 24 ore, e la Francia si prepara a un nuovo giro di vite. Le mascherine in strada e il distanziamento sociale non bastano più, la prima fase di quella che doveva essere la “convivenza con il virus” si sta rivelando più difficile del previsto. Da 10 giorni la riapertura delle scuole ha complicato la situazione.
Le autorità sanitarie ne hanno chiuse 32, più 524 classi fanno lezione a distanza. Ma tutti i genitori sanno di casi di positività che si moltiplicano, soprattutto nei licei, e la preoccupazione aumenta. Un fenomeno che sta esplodendo negli ultimi giorni è quello dell’ondata di banalissimi raffreddori, talvolta con qualche linea di febbre, che come ogni anno affligge tanti bambini al rientro a scuola.
[...] Oggi il presidente Emmanuel Macron ha cercato di non agitare ulteriormente gli animi, confermando decisioni importanti ma “su base locale” e soprattutto “senza cedere a nessuna forma di panico”. “Dobbiamo guardare alle prossime settimane”, ha spiegato Macron, “cercando di adeguarci all’evoluzione del virus provando a rallentarne la circolazione con le regole sanitarie e l’organizzazione della vita sociale”. “Dobbiamo farlo – ha continuato – permettendo di continuare a vivere, educare i nostri figli, occuparsi degli altri pazienti e delle altre patologie, avere una vita economica e sociale
[Francia, boom di contagi e nuova stretta: riapertura scuole ha complicato la situazione]".

Insomma, il boom dei contagi in Francia e la riapertura della scuola si traducono anche in una grande seconda ondata di diffusione pandemica del Covid-19, il quale, per la giovane età dei contagiati spesso asintomatici e per la buona efficacia delle cure mediche nei pazienti sintomatici, per ora, grazie pure alle regole di comportamento nelle relazioni sociali, sembrerebbe declinarsi verso una "quarantena breve" per "adeguarci all’evoluzione del virus" che presenta, secondo gli esperti e i dati diffusi dalle fonti informative e sanitarie, una fase meno aggressiva della carica virale in termini di mortalità.

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