BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


14/7/2020 ● Caro Direttore

Movida


  Antonio Sorella ● 1158


Caro Direttore,

sono nato a Guglionesi nel 1951 e come si usava in quel tempo si nasceva in casa, io sono nato in via Milano 8,
Quand’ero piccolo facevo parte della ”banda delle mura” , capitava di dichiarare guerra ad una banda di un altro quartiere e ce li si dava di santa ragione, non si poteva dire ai genitori che qualcuno ti aveva picchiato perché ne prendevi delle altre e quindi si cercava in tutti i modi di nascondere eventuali lividi. Il vallone antistante era il nostro regno, lì avevamo il nostro rifugio con le “armi” opportunamente occultato. La strada era brecciata e all’imbrunire si vedevano, come una carovana, i muli con i contadini sopra che tornavano dalla campagna. Alcuni si fermavano come mio padre e scaricavano le bisacce con dentro i prodotti della terra, era l’ora di rientrare a casa e aspettare il giorno dopo. Molto tempo è passato e oggi la vediamo molto cambiata questa strada, i muli sono stati sostituiti dalle macchine che fanno i ritornelli tra il parcheggio di sopra e quello di sotto. Come mia madre prima di me mi siedo fuori dall’uscio e mi godo la scena.

C’è il tipo che con la sua jeep accessoriata verso le 8.30 pur avendo tutto il parcheggio di sopra libero scende al parcheggio di sotto che è tutto occupato, ma non importa lo mette in doppia fila, tira il freno a mano e con aria indolente, strascicando i piedi si avvia lentamente verso il bar sistemandosi gli occhiali scuri sul naso, si guarda intorno pensando che tutti guardino lui, in effetti io lo guardo e lo appello –scusi può spegnere il motore?, gira lo sguardo scocciato nella mia direzione e mi risponde – solo un minuto vado via subito, non c’entra con lo spegnere il motore i fumi mi entrano in casa, gli rispondo, non mi calcola neanche alza solo la mano come a dire di non scassare. Tre minuti dopo, cronometrato, esce dal bar a passo svelto entra di botto nella jeep e sgommando si allontana, naturalmente senza mettere le cinture.
Ci sono poi quelli che vanno a comprare le sigarette, la scena è sempre la stessa solo che, forse per via dell’astinenza, non ti rispondono neanche, però la scena dell’uscita dal bar è diversa, esce col pacchetto di sigarette in mano lo scarta velocemente, ovviamente buttale carte per terra, accende la sigaretta camminando verso la macchina si ferma un attimo per fare un grande tiro e dopo aver svuotato i polmoni dal fumo soddisfatto entra in macchina con la sigaretta tra le labbra, un colpo di acceleratore e riparte, la macchina era accesa, ovviamente le cinture restano al loro posto. Per farvi capire come è cambiata via Milano ho scoperto un altro fatto di recente.

Succede che il venerdì sera e il sabato sera i bar che fino a mezzanotte esplicano la loro funzione si trasformano da mezzanotte alle 4 del mattino in vere e proprie discoteche. Inizia a mezzanotte una disco-music non ben definita che piace molto a ragazzi e ragazze di Guglionesi (non escludo qualche forestiero) che al tempo di un ossessivo tam-tam ballano e cantano animatamente con un bicchiere o una bottiglia in mano. La prima volta che abbiamo sentito la musica siamo andati al bar a fare le nostre rimostranze verso le 4 del mattino, avete ragione ci dissero smettiamo subito, ma non lo fecero, telefoniamo ai carabinieri e ci dissero che avrebbero mandato una volante che però non è mai arrivata, supponiamo che avesse cose più urgenti da fare. Anche il proprietario del bar si è profuso in scuse ma, immancabilmente il sabato successivo si ripropone il solito film pensandoci un po’ su abbiamo convenuto che è l’amministrazione comunale ad aver scelto questa via, e quindi noi bisogna rispettarla, devo dire abbastanza insolita, anche se a sentire le nostre forze dell’ordine succede anche a Termoli e pure a Milano. La priorità è soddisfare l’esigenza delle nuove generazioni che sicuramente saranno i protagonisti del futuro di Guglionesi, se poi si da un pò di fastidio a qualche decina di persone non preoccupatevi cari amministratori, siamo già contenti di avere 5 giorni di tranquillità relativa su 7, non si può avere tutto dalla vita.

Per finire spero vivamente che il Covid sia sparito dal paese anche se con qualche turista del nord non si può mai sapere, però, il governo ha riaperto le discoteche quindi siamo tranquilli, siamo nel pieno della movida Guglionesana.

Cartellone




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