14/7/2020 ● Caro Direttore
Movida
Caro Direttore,
sono nato a Guglionesi nel 1951 e come si usava in quel tempo si nasceva in
casa, io sono nato in via Milano 8,
Quand’ero piccolo facevo parte della ”banda delle mura” , capitava di dichiarare
guerra ad una banda di un altro quartiere e ce li si dava di santa ragione, non
si poteva dire ai genitori che qualcuno ti aveva picchiato perché ne prendevi
delle altre e quindi si cercava in tutti i modi di nascondere eventuali lividi.
Il vallone antistante era il nostro regno, lì avevamo il nostro rifugio con le
“armi” opportunamente occultato. La strada era brecciata e all’imbrunire si
vedevano, come una carovana, i muli con i contadini sopra che tornavano dalla
campagna. Alcuni si fermavano come mio padre e scaricavano le bisacce con dentro
i prodotti della terra, era l’ora di rientrare a casa e aspettare il giorno
dopo. Molto tempo è passato e oggi la vediamo molto cambiata questa strada, i
muli sono stati sostituiti dalle macchine che fanno i ritornelli tra il
parcheggio di sopra e quello di sotto. Come mia madre prima di me mi siedo fuori
dall’uscio e mi godo la scena.
C’è il tipo che con la sua jeep accessoriata verso le 8.30 pur avendo tutto il
parcheggio di sopra libero scende al parcheggio di sotto che è tutto occupato,
ma non importa lo mette in doppia fila, tira il freno a mano e con aria
indolente, strascicando i piedi si avvia lentamente verso il bar sistemandosi
gli occhiali scuri sul naso, si guarda intorno pensando che tutti guardino lui,
in effetti io lo guardo e lo appello –scusi può spegnere il motore?, gira lo
sguardo scocciato nella mia direzione e mi risponde – solo un minuto vado via
subito, non c’entra con lo spegnere il motore i fumi mi entrano in casa, gli
rispondo, non mi calcola neanche alza solo la mano come a dire di non scassare.
Tre minuti dopo, cronometrato, esce dal bar a passo svelto entra di botto nella
jeep e sgommando si allontana, naturalmente senza mettere le cinture.
Ci sono poi quelli che vanno a comprare le sigarette, la scena è sempre la
stessa solo che, forse per via dell’astinenza, non ti rispondono neanche, però
la scena dell’uscita dal bar è diversa, esce col pacchetto di sigarette in mano
lo scarta velocemente, ovviamente buttale carte per terra, accende la sigaretta
camminando verso la macchina si ferma un attimo per fare un grande tiro e dopo
aver svuotato i polmoni dal fumo soddisfatto entra in macchina con la sigaretta
tra le labbra, un colpo di acceleratore e riparte, la macchina era accesa,
ovviamente le cinture restano al loro posto. Per farvi capire come è cambiata
via Milano ho scoperto un altro fatto di recente.
Succede che il venerdì sera e il sabato sera i bar che fino a mezzanotte
esplicano la loro funzione si trasformano da mezzanotte alle 4 del mattino in
vere e proprie discoteche. Inizia a mezzanotte una disco-music non ben definita
che piace molto a ragazzi e ragazze di Guglionesi (non escludo qualche
forestiero) che al tempo di un ossessivo tam-tam ballano e cantano animatamente
con un bicchiere o una bottiglia in mano. La prima volta che abbiamo sentito la
musica siamo andati al bar a fare le nostre rimostranze verso le 4 del mattino,
avete ragione ci dissero smettiamo subito, ma non lo fecero, telefoniamo ai
carabinieri e ci dissero che avrebbero mandato una volante che però non è mai
arrivata, supponiamo che avesse cose più urgenti da fare. Anche il proprietario
del bar si è profuso in scuse ma, immancabilmente il sabato successivo si
ripropone il solito film pensandoci un po’ su abbiamo convenuto che è
l’amministrazione comunale ad aver scelto questa via, e quindi noi bisogna
rispettarla, devo dire abbastanza insolita, anche se a sentire le nostre forze
dell’ordine succede anche a Termoli e pure a Milano. La priorità è soddisfare
l’esigenza delle nuove generazioni che sicuramente saranno i protagonisti del
futuro di Guglionesi, se poi si da un pò di fastidio a qualche decina di persone
non preoccupatevi cari amministratori, siamo già contenti di avere 5 giorni di
tranquillità relativa su 7, non si può avere tutto dalla vita.
Per finire spero vivamente che il Covid sia sparito dal paese anche se con
qualche turista del nord non si può mai sapere, però, il governo ha riaperto le
discoteche quindi siamo tranquilli, siamo nel pieno della movida Guglionesana.