16/10/2019 ● Ambiente
Al catechismo per essere «il social di Dio» ascoltando «la voce sinfonica del creato»
"È questo il tempo per riabituarci a pregare immersi nella natura, dove nasce spontanea la gratitudine a Dio creatore. San Bonaventura, cantore della sapienza francescana, diceva che il creato è il primo “libro” che Dio ha aperto davanti ai nostri occhi
- cfr anche le prime pagine della "Genesi" - , perché ammirandone la varietà ordinata e bella fossimo ricondotti ad amare e lodare il Creatore
(cfr
Breviloquium, II,5.11). In questo libro, ogni creatura ci è stata donata come una “parola di Dio”
(cfr
Commentarius in librum Ecclesiastes, I,2). Nel silenzio e nella preghiera possiamo ascoltare la voce sinfonica del creato, che ci esorta ad uscire dalle nostre chiusure autoreferenziali per riscoprirci avvolti dalla tenerezza del Padre e lieti nel condividere i doni ricevuti. In questo senso possiamo dire che il creato, rete della vita, luogo di incontro col Signore e tra di noi, è «il social di Dio» (Udienza a guide e scout d’Europa, 3 agosto 2019).
Esso ci porta a elevare un canto di lode cosmica al Creatore, come insegna la Scrittura: «Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore; lodatelo ed esaltatelo nei secoli»
(Dn 3,76)."
Sono le parole del Santo Padre Francesco (nel suo messaggio per la Celebrazione della V Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato,
01.09.2019). Spinte dall'energia contemplativa del Papa - "Laudato si'" è la seconda enciclica
redatta nel suo terzo anno di pontificato nella Santa Romana Chiesa - alcune
catechiste della parrocchia di Santa Maria Maggiore di Guglionesi (Marianna e
Marina) hanno amplificato ai ragazzi "la voce sinfonica del creato",
cioè cristiani protagonisti della "Parola di Dio" e in particolare nella
cura del creato con il gesto semplice di qualche ora dedicata all'ambiente in cui vivono quotidianamente: il loro paese, tra vicoli, strade e
giardini pubblici.
In fondo, solo lodando con la propria vita il Creatore e il creato si diviene
«il social di Dio».