8/7/2019 ● Eventi
"Stella Maris", la mostra d'arte sacra 2019 della Diocesi di Termoli-Larino
Con l'inaugurazione della mostra “Incipit: radici e arte di un popolo:
Stella Maris” dedicata alle minoranze linguistiche albanesi presenti sul
territorio si è conclusa la settimana Agorà della Diocesi di Termoli-Larino. In
tanti hanno preso parte agli eventi pensati come un'occasione di incontro,
conoscenza e possibilità di creare relazioni e opportunità di dialogo grazie
alla felice intuizione del Vescovo, Gianfranco De Luca, che ha voluto fortemente
un momento di condivisione capace di unire momenti di svago e riposo dalle
fatiche quotidiane alla riflessione sui temi dell'agenda diocesana come il
laicato, il servizio, l’inclusione sociale, il lavoro, la famiglia.
Una prospettiva di rete integrata per continuare a condividere i numerosi
progetti avviati dalla Diocesi e stimolare l'apertura al territorio e al suo
patrimonio di risorse da conoscere e valorizzare.
La serata conclusiva di domenica 7 luglio 2019 ha quindi previsto
l'inaugurazione della mostra alla presenza dei sindaci di Termoli (Francesco
Roberti intervenuto insieme all'assessore al Turismo, Michele Barile),
Montecilfone (Giorgio Manes) e Ururi (Raffaele Primiani), di Fernanda Pugliese
in qualità di co-curatrice della mostra e del direttore del museo diocesano,
Ivano Ludovico che ha presentato il suggestivo allestimento, sostenuto anche
dalla Cei con i fondi dell'otto per mille, pensato in un contesto contemplativo
e di esperienza tra le opere, le foto e un'ambientazione singolare. La mostra
resterà aperta fino ad agosto.
In visita a Termoli, per venerare le reliquie di San Timoteo e visitare anche la
mostra della parrocchia dedicata al discepolo prediletto dall'apostolo Paolo,
anche S.E. Giobbe (Job) Getcha, arcivescovo di Telmessos (Patriarcato ecumenico
di Costantinopoli) in servizio a Ginevra in qualità di rappresentante permanente
al consiglio mondiale delle chiese e di co-presidente della Commissione
internazionale per il dialogo tra la Chiesa cattolica e ortodossa, e il
Protopresbitero Anatoliy Grytskiv, parroco della Sacra Arcidiocesi ortodossa
d'Italia e Malta del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
Il taglio del nastro della mostra “Incipit” è stato accompagnato da un
vernissage con degustazione di prodotti italo-albanesi a cura dell'associazione
culturale Pietrangolare (che ha collaborato alla mostra), dalla visita della
Termoli Sotterranea e dal concerto de “Le rose di Arben” con Antonella Pelilli e
Max Fuschetto dedicato alla musica e alla cultura arbëreshë.
Nel suo intervento il Vescovo, Gianfranco De Luca, ha ringraziato tutti coloro
che hanno messo in campo sensibilità e impegno per organizzare l'Agorà e
condividendo, così, un progetto lungimirante giunto alla sesta edizione:
“L'agorà è la piazza dove ci si incontra e ci si racconta ma rappresenta
anche un luogo creativo perchè ogni incontro, se è vero, senza schemi,
pregiudizi e preconcetti produce qualcosa di nuovo e il primo nuovo è proprio
quel germoglio di comunità. Attraverso questo dialogo positivo ci si riconosce e
ci si accoglie con gioia da fratelli che decidono di fare un tratto di strada
insieme.
È però necessario che questo 'contatto tra poli' avvenga senza paura e con
amore, senza pensare al volto, alla provenienza e alla cultura dell'altro
riconoscendo, accogliendo e gustando la contaminazione del diverso così come ci
ricorda la mostra dedicata alle minoranze linguistiche croate e, quest'anno,
albanesi.
In questo processo generativo lasciamoci accompagnare dall'amore di Dio
rendendoci tra di noi compagni, con la speranza che tutto ciò che accade è
sempre per il meglio, se visto con lo sguardo del Cielo. Nel nostro territorio
c'è tanto bisogno di comunità e di relazioni vere, allora valorizziamo gli
incontri e viviamoli come possibilità di crescita per la nostra vita personale
prima di tutto”.