25/8/2008 ● Cultura
La Stampa, antropologo Julien Salvatore: caverna di 25 mila anni fa
Appare su "La Stampa" del 12 Agosto 2008 un articolo dedicato al giovane ricercatore Julien Riel Salvatore,
di origini guglionesane.
"Dentro a questa grotta c’è un archivio storico dell’uomo unico nel suo genere
in Europa, forse al mondo». Julien Riel-Salvatore, ricercatore dalla McGill
University di Montreal (Canada) ha guidato il gruppo di archeologi e antropologi
che ha concluso ieri la prima parte di scavi nella Caverna della Arene Candide
di Finale, sopra le cave Ghigliazza. La Caverna è al centro di un ampio progetto
di valorizzazione che nel giro di pochi anni ne permetterà l’apertura al
pubblico. Gli scavi sono previsti per altri due anni, in estate. Se i risultati
saranno quelli sperati si potrà aprire un’ulteriore campagna di ricerche che
poterà a tracciare un archivio del passaggio dell’uomo fra l’Uomo di Neandertal
(forse anche più indietro) sino alla nostra specie, avvenuto attorno a 35-40
mila anni fa. "Abbiamo trovato "cose" interessanti anche se quest’anno
abbiamo dovuto impegnare molto tempo a rimettere ordine. Abbiamo scavato nella
zona in cui fu rinvenuta (1942) la "sepoltura" del Giovane Principe, siamo già
andati oltre, quindi indietro nel tempo. L’uomo utilizzò questa Caverna sino
all’era Bizantina. Quindi per quasi 25 mila anni", dice Riel-Salvatore. Le
precedenti ricerche dimostrarono come la Caverna conservi al suo interno la più
articolata e completa stratigrafia, ossia una sequenza di livelli di terreno,
che contiene preziosi ed eccezionali indizi sull’avvicendarsi delle culture
umane tra le ultime fasi del Paleolitico superiore (26 mila a. C.) e l’epoca
bizantina. Gli scavi non hanno mai raggiunto il fondo della caverna, è altamente
probabile che si conservino strati che contengono tracce del passaggio fra
l’Uomo di Neandertal e la nostra specie». Termina: "Nella stratigrafia si
trovano tracce sull’uomo, pollini ed altro che ci consentono anche di stabilire
come si cibava e viveva l’uomo. Questa Caverna era nota già millenni fa. Era in
una posizione ideale». All’interno anche 18 sepolture risalenti al 10-11 mila
vanni fa a 4,2 metri di profondità.”
[Fonte Augusto Rembado, foto Tommaso Marinelli]