16/5/2019 ● Ambiente
"Stoccaggi gas: pericolo confermato"
Il recentissimo servizio di Report sulla sismicità indotta che gli stoccaggi
sotterranei di gas possono attivare ha riacceso i riflettori su un tema
scottante per la nostra Regione, coinvolta in pieno nel progetto che prevede la
realizzazione di un impianto (300 milioni di metri cubi di gas) nella zona del
Sinarca, e in modo parziale in quello relativo all'ampliamento dello stoccaggio
"Treste", a cavallo tra Abruzzo e Molise.
Gli stoccaggi, come abbiamo ormai da tempo denunciato in numerosi incontri
pubblici, sono impianti sottoposti a Legge Seveso in quanto a rischio di
incidente rilevante; essi richiedono piani di evacuazione dettagliati e
soprattutto a conoscenza della popolazione, il che in Molise non risulta.
I loro progetti di ampliamento sono strettamente legati al lunghissimo (e
contestatissimo) gasdotto che partendo da Melendugno in Salento dovrebbe
arrivare in Lombardia e da lì inviare gas in Germania e nel Nord Europa. Il
percorso del gasdotto (e la posizione degli stoccaggi collegati) ricalca le più
pericolose linee di sismicità e rischio idrogeologico d’Italia.
A questa oggettiva condizione altissima di pericolo si va inoltre ad aggiungere
l’ennesima conferma del rischio sismicità indotta, sostenuta da dati scientifici
inoppugnabili; come è naturale, i rischi sono sito-specifici, e vanno indagati
con studi approfonditi di enti indipendenti e attendibili, ma esistono e non
possono più essere ignorati, anche considerata l’esperienza spagnola (delta
dell’Ebro), dove le scosse si sono succedute per anni anche dopo il termine
dell’attività di compressione e decompressione del gas.
Per cosa dovremmo accettare di esporci a situazioni così gravi, quando è ormai
noto che i consumi di gas sono in calo ovunque, che l’Italia ha una capacità
enorme di
stoccaggio (seconda in Europa) e che è improrogabile l’obbligo di dismettere
quanto prima i combustibili fossili, pena la morte del pianeta?
Report ha evidenziato anche grosse criticità e zone d’ombra preoccupanti per
quanto attiene alla Commissione VIA, sia per la sua composizione sia per il suo
operato: i
cittadini hanno diritto ad una imparziale valutazione del pericolo al quale il
loro territorio è sottoposto, senza che intervengano interessi privati legati ai
profitti derivanti dalla quota in bolletta che remunera i “servizi di rete”.
Esigiamo che il governo regionale e le amministrazioni comunali interessate
dallo stoccaggio "Sinarca" prendano una posizione netta e ascoltino la forte
opposizione
esistente sui territori, dove da anni Trivelle Zero Molise e più di recente il
Comitato "I Discoli del Sinarca" svolgono l’opera di informazione e
sensibilizzazione che spetterebbe in primis alle istituzioni.
Esortiamo i cittadini molisani a mantenere alta la guardia e a partecipare
numerosi alle iniziative che metteremo in atto sia per salvare il bosco
Corundoli di Montecilfone, minacciato dal gasdotto Larino - Chieti, sia per
bloccare la realizzazione del centro di stoccaggio in Basso Molise, simboli
inutili e pericolosi di un modello di sviluppo ormai arcaico e insostenibile.
Trivelle Zero Molise
Comitato "I Discoli del Sinarca"