13/4/2019 ● Comune informa
16 aprile, teatro comunale "Fulvio": in scena "Moby Dick, la Bestia dentro"
Il 16 aprile (ore 21) è in programma al teatro comunale "Fulvio" lo
spettacolo "Moby Dick, la Bestia dentro", nell'ambito della stagione
teatrale 2019. Una produzione della cooperativa "Teatri Molisani".
"…Chiamatemi Achab. Chiamatemi Ismaele. Chiamatemi Nessuno!”
Si apre e si chiude navigando i mari dell’anima e dell’inconscio questa
riscrittura dell’opera di Melville di Davide Sacco. Come pure, i grandi
monologhi di Shakespeare, di Moliere e i saggi di Artaud, ripercorsi da Achab,
che ne compongono le onde.
In un mare che si fa oceano infinito, Achab si trasforma nei protagonisti della
storia del Teatro e della Letteratura, solcando i flutti della conoscenza,
sfidando tutto e tutti per sete di sapere ed esperienza. Figlio naturale della
cultura occidentale, il vecchio capitano del Peaquad, nella balena bianca, vede
i limiti dell’uomo e si getta in un iperbolico inseguimento, con l’unica fiocina
per lui possibile: l’ostinazione alla Ragione, al Sapere, all’Arte: “L’uomo non
è mai padrone del suo destino se non insegue un sogno e se non ha l’ostinazione
per realizzarlo, quel sogno!”
Ad accompagnarlo per questi mari, Ismaele, giovane, forte, bello, ancora
inesperto forse, ma non ingenuo e, piuttosto, in tutto simile ad Achab, Re del
dolore, nella tenacia e nella sfrontatezza di sfidare Natura, Fato, Divino,
grazie alla capacità di saper improvvisare, e stare sempre sull’onda nel momento
di maggior necessità! Così simili da essere, forse, padre e figlio… Oppure,
forse, diversi ma uniti dalla forza di sfidare ognuno il proprio mostro… dentro
il mare del Sé.
La scenografia di Stefano Sabelli evoca la tolda di una baleniera, con tanto di
alberi e vele, appoggiata su tappeto blu, che è in realtà un mare di libri. Il
pubblico fatto accomodare intorno alla nave, molto a ridosso degli attori, è di
fatto inglobato inglobato nell’azione scenica come un mare fluttuante, quando
non è piuttosto chiamato ad essere lo stesso equipaggio del Pequod.
Le Musiche di Giuseppe Spedino Moffa, eseguite dal vivo dallo stesso
compositore, evocano invece anche aspetti più mediterranei di questa messa in
scena. Una colonna sonora che, incedendo come una suite, da voce al terzo
interprete, sempre evocato, di questo allestimento: la balena bianca. Grazie
all’uso sapiente della loop machine, Moffa riesce a miscelare voci, suoni
naturali e strumenti della nostra tradizione popolare, fino a preparare l’urlo
finale, dove lo sbuffo della Balena bianca, si manifesta attraverso il suono,
straziante e lancinante, della sua zampogna.
Dopo un’anteprima di studio nel Teatro della Compagnia a Ferrazzano, il MOBY
DICK del Teatro del LOTO, ha debuttato a fine giugno 2018 in prima nazionale ad
Asti Teatro XL. Dopo una prima tournée estiva, ospite di altri festival come di
rassegne in Teatri di pietra, al Teatro greco di Segesta, per Le Dionisiache
2018, piuttosto che al Teatro sannitico di Pietrabbondante, nelle Stagioni 2018
e 2019, oltre che ripreso al LOTO, sarà presentato in tutta Italia nelle
programmazioni invernali di teatri di grandi città come Roma, Napoli, Pescara,
come pure in centri più piccoli da Viterbo a Soverato, da Vasto a Pitignano
GLI INTERPRETI:
Stefano Sabelli – il Direttore artistico del Teatro del LOTO, alternando
la sua vocazione di attore e regista, nel recente passato si è dedicato
all’interpretazione di grandi personaggi border-line segnati, nella senilità, da
una follia latente disvelatrice dell’irrefrenabile desiderio di continuare a
sfidarsi fino alla fine, andando oltre i propri limiti. Così è nato un trittico
d’interpretazioni folli ed “estreme” che dal Saul di Vittorio Alfieri, passando
per Re Lear di Shakespeare, con la traduzione di Alessandro Serpieri, lo ha
portato fino all’Achab, melvilliano, che chiude questo cerchio di “grandi
vecchi” che trovano espressione comune nella forsennata ed estrema fisicità di
queste sue interpretazioni. Ancor più esasperata, nel Moby Dick, per l’evidente
zoppia del Capitano del Peaquod che, pur mutilato dalla Balena bianca, mai
rinuncia alle sfide più folli e acerrime per inseguirla.
Gianmarco Saurino – Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia,
si afferma da subito, con sorriso e fisicità mai banali, fra i nuovi
protagonisti delle più importanti fiction di RAI (Che Dio ci Aiuti 4 e 5 – Non
dirlo al mio capo 2). Nonostante il successo televisivo, rimane legato al
Teatro, il suo primo amore, coltivato fin da ragazzo al Teatro dei limoni a
Foggia, sua città natale. In Teatro, affronta personaggi, anche classici, con
una modernità interpretativa sempre evidente e spigliata. Da alcuni anni
collabora con la Compagnia del LOTO e con Stefano Sabelli che lo ha diretto
anche in Saul, dove ha interpretato Gionata, come pure con Davide Sacco di cui
interpreta il monologo Condannato a morte, da V.Hugo. Il suo Ismaele in Moby
Dick, pur interpretato con solare vigore, non perde mai la sensibilità e la
lucida poeticità del ruolo, che lo porta a riconoscere in Achab un padre, forse,
non solo naturale.
Giuseppe Spedino Moffa – Cantautore e polistrumentista molisano di gran
talento e versatilità, (chitarrista, zampognista ha fondato anche la
Zampognorchestra, singolare quartetto di zampogne, capace di riprendere e
adattare qualsiasi musica, dai balli locali ai Beatles), sorprendente autore di
canzoni, orientate da una cifra narrativa costantemente irridente, nel 2015 con
l’album “Terribilmente Demodè” vince il Premio “Di canti e di Storie” di
Squilibri Editore ed è finalista per la Targa Tenco come miglior album in
dialetto. Per Moby Dick ha creato una lunga suite, struggente e dai forti
richiami marinareschi e mediterranei, che esegue da solo, dal vivo, come terzo
personaggio in scena, con l’aiuto di una loop machine, oltre che con l’ausilio
di zampogne, chitarre, fisarmoniche, percussioni e strumenti vari, oltre che con
la sua voce, evocativa e antica.
Per informazioni:
www.comune.guglionesi.cb.it
16 aprile 2019 teatro Mobi Dick.pdf
Area comunicazione e informazione
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