28/2/2019 ● Cultura
"Natività di Maria", segnaletica con destinazione cultura dentro il centro storico
Nel rinnovo della segnaletica stradale a carattere turistico-culturale
compare l'indicazione "Natività di Maria" tra gli edifici religiosi,
segnale stradale che talvolta sorprende anche qualche attento cittadino di Guglionesi. Ebbene,
nella chiesa della "Natività di Maria" - una chiesa dal titolo così
apparentemente singolare eppure tanto caro alla cultura mariana, pur affondando le origini
nella seicentesca chiesa di San Michele Arcangelo - fin dal 1698 risultava
eretta la Congregazione della buona morte, con approvazione diocesana del
Vescovo di Termoli Michele Petirri (episcopato 1689-1705). L'approvazione
vescovile fu anche l'occasione della donazione episcopale di una reliquia di S.
A(r?)mando, e per tale contesto storico connesso con la Congregazione della
buona morte probabilmente il volgo citava la chiesa come la "chiesa della
morte" ("morticelli" o "morticini", nelle varianti del dialetto locale). "E
poiché i Congregati - scrive Angelo Maria Rocchia nella sua "Cronistoria di
Guglionesi..." - non avevano Chiesa, ove poter uffiziare, lo stesso Vescovo
nel 1706 diede loro l'antica Chiesa di S. Michele Arcangelo appartenente alla
Mensa Vescovile, e poi dedicata alla Natività di Maria". Il blasone della
Congregazione della buona morte si conserva anche sopra il portale della
chiesa, con accesso dal "vicolo Carlo Diego Cini".
Probabilmente anche il titolo della "Natività di Maria" rientra in un
ampliamento dell'edificio che prendeva le sue origini da una chiesa primitiva
dedicata all'arcangelo Michele. Infatti, agli inizi del XVIII secolo, la chiesa,
tra il 1711 e il 1726, si arricchì anche di opere artistiche di una certa
valenza culturale. La chiesa "venne ampliata - scrive ancora il canonico
Rocchia - e ridotta alla presente più elegante struttura; e si adibì ad
uso di Sagristia quella che anticamente era forse la Chiesa di S. Michele
Arcangelo. Questa nuova Chiesa fu decorata di pitture solo per una terza parte,
e non fu che nel 1825 che il Procuratore Nicolangelo Rocchia commise a Domenico
de Simone di finire a dipingerla per le altre due terzi parti. Il nuovo Coro di
noce fu costruito dal Maestro Leonello di Agnone nel 1782".
Le opere delle maestranze di Agnone, del De Simone e di Leonello, sono ancora
conservate nel patrimonio artistico di Guglionesi.
Dei due altari elevati nella nuova chiesa barocca (con tele raffiguranti San
Michele Arcangelo e Sant'Anna), la famiglia Cini curò il patronato della
"Natività di Maria", donando all'edificio sacro una splendida tela settecentesca
raffigurante Maria bambina con la madre Sant'Anna. L'opera artistica "Sant'Anna
con Maria Bambina" riporta in basso anche il blasone della nobile famiglia Cini.
Non a caso, nella toponomastica ottocentesca del centro storico di Guglionesi,
il vicolo dove si apre il portale della chiesa a culto mariano fu dedicato a
Carlo Diego Cini.
Tra il 1746 e 1796, durante il lungo rinnovo barocco dell'antica chiesa Madre,
conservata nello stile romanico dell'architettura absidale, il Capitolo di Santa Maria
Maggiore celebrò i riti religiosi e tenne le proprie adunanze parrocchiali nella
chiesa della "Natività di Maria".
Ricco di altri tesori di storia, di arte e di cultura, il monumento sacro della "Natività di
Maria" resta inaccessibile dal terremoto dell'Irpinia (1980), sebbene nel tempo
vari interventi di consolidamento strutturale hanno posto in sicurezza la
stabilità dell'edificio religioso.
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