13/9/2018 ● Libro
"Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo", si parte dalla parola "ars"
Nel suo ultimo libro "Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo" (edito da Garzanti), Nicola Gardini racconta il latino come "lingua delle lingue che saranno": "Il latino - scrive Gardini nella sua Introduzione -
è lingua delle lingue che saranno. È lingua futura, perché fa nascere senza
sosta denominazioni e parole attraverso cui dare ordine all’esperienza o
addirittura farla nascere. Oltre a designare un concetto, un nuovo vocabolo
porta nuove idee, nuove associazioni, nuove risonanze. Così è stato
nell’antichità e così continua a essere nel tempo presente. Noi siamo il futuro
del latino. Latino e attualità non sono termini antitetici. Mi sono dato un
compito tutto sommato semplice: descrivere dieci parole latine. Ne osserverò i
sensi originari e le successive metamorfosi, arrivando ai nostri giorni. Ho
scelto parole che circolano non solo in italiano, ma in molte altre lingue, e
che costituiscono, pertanto, una sorta di vocabolario trasversale. Parole
complesse, seppure di uso comune, che hanno tessuto ciascuna reti di significati
e poi, nel corso della loro storia, definito aree fondamentali della vita
civile, dall’arte alla morale alla psicologia al linguaggio alla scienza alla
tecnologia. Parole che acquistano sensi sempre nuovi, variandosi di lingua in
lingua, di tempo in tempo, tra innovazione e continuità."
Nel libro si parte dalla prima parola Ars, con citazione dedicata a
Michelangelo Buonarroti ("contraria ho l’arte al disïato effetto...",
Rime 151). "Ars - scrive l'autore nel paragrafo "1. ARS -
L'etimologia e una prima definizione" indica un insieme di conoscenze
astratte capaci di trasformarsi in applicazioni concrete. Tende a tradurre, in
questo significato generale, il greco téchne. In via di principio, non si
riferisce a nessun campo specifico dell’esperienza né riguarda primamente, come
oggi i suoi derivati, la sfera delle cosiddette belle arti (espressione nata in
Francia nel XVI secolo) o del creatore spontaneo. Ars e spontaneità sono
proprio agli antipodi. Neppure il sacro c’entra granché, con buona pace dei miei
pregiudizi giovanili. Ars è una maniera tutta umana di operare, di ottenere
certi risultati, perfino di agire; è calcolo, tattica. Hai un obiettivo in
mente? L’ars ti ci porta." [cfr. pdf pagg.17-18].