25/5/2018 ● Cultura
Fratello Arcangelo, sorella Luisa, sorella morte: per Luisa Pretore
Come non ricondurre la morte alla spirituale–materialità con cui ha voluto
connotarla Francesco d’Assisi. Solo frate Francesco poteva accostare la
fratellanza che è data all’interno della famiglia allo sfuggente mistero di
Sorella morte .Il Cielo , la Terra , la Luna, il Sole e le creature tutte sono
accomunati dalla loro morte futura che, incombente, possente li sovrasta , siano
essi astri celesti o esseri viventi , i quali, essendo parte integrante della
stessa famiglia umanizzata , al finire del loro tempo ,con compassionevole
tenerezza li abbraccia . E’ questo scritto nel Cantico delle creature ,
lasciando Francesco, intendere una natura degli esseri viventi e dei corpi
celesti che rimanda ad un antico sentire di lucreziana memoria. Dopotutto , per
quanto riguarda i viventi, ciascuno di noi, in proprio, ha fatto esperienza del
come siamo venuti al mondo , del come dal mondo ci concediamo , ripensando al
nulla che eravamo solo cent’anni fa (il nostro nome ,allora ,non era scritto da
nessuna parte dell’Universo-Mondo di cui oggi facciamo parte) e, prospettando
per certo il nulla a cui il nostro corpo a poco a poco sarà ricondotto dopo la
morte : cenere tra le ceneri dei viventi del passato ; in mezzo, la nostra vita
trascorsa e quella che ancora ci sarà data . Del resto ,rappresentano per
ciascuno di noi i nostri figli ( o chiunque) una prova provata dell’assunto che”
ogni vivente nasce da un altro vivente” , mentre oscilliamo precari , istante
dopo istante , tra l’essere e il nulla . E’ da fratello a sorella che accompagno
con questo scritto il tuo congedarti da questo mondo, Luisa . Solo poco tempo
fa, quando ancora avevi qualche speranza di vita persavi di viaggiare tutti i
viaggi che non avevi mai fatto . Solo qualche tempo fa , Luisa, Pensavi di poter
reinventarti una nuova autonomia in un fantasioso altrove , dopo la meritata ,
appena conquistata pensione . Ma quel tempo che avresti voluto per te è stato
cancellato da una morte improvvisa . Solo pochi giorni fa con la tua abituale
amorevole cura pensavi di rinnovare il giardino , di vedere ancora sbocciare le
rose in questo tiepido maggio mariano , di vederli ancora avvizzire nell’
autunno del loro ciclo vitale ; e la sorte, benevola , ti ha concesso, ancora
ieri l’altro , di odorare il profumo delle loro gialle corolle sul tuo comodino
, ed eri contenta ; pur nel dolore , eri ebbra di te, del loro profumo soave che
sapevi venire dalla nostra terra . E, fino all’ultimo respiro, pur fiaccata
nella carne , offesa nel corpo ; pur nella tua toccante fragilità ultima , nel
tuo cuore, Luisa , la vita dentro pulsava forte e, compiacente, ti sosteneva ,
nella tua ferma volontà di voler esserci ancora con noi e, per quanto fosse
improbabile questo esile filo di speranza , forte pervadeva anche le nostre vite
. Ora osservo smarrito il tuo corpo immobile e avverto il timore di non sapere
né poter colmare il vuoto che hai lasciato (come fosse l’ occuparlo un’impudente
profanazione), quello che è stato il tuo spazio vitale ,qui intorno , ancora
pieno dei tuoi gesti del tuo esserci stata con noi. Ci hai dato molto Luisa,
anche quando eri un po’ brusca , forse solo perché incompresa , a riprova che la
vita delle persone defunte non è segnata ,in modo dozzinale , dall’ipocrita
sequenza retorica di perfezioni morali che a nessuno in terra è dato inanellare
. Di te ,cara Luisa, resterà il tuo insegnamento ( è stato questo il tuo ruolo
), la tua riservata filosofia di vita , improntata ad una formazione culturale,
si, è vero, istituzionale , tuttavia sempre accorta agli aspetti sociali; un
sapere che assimilato nelle menti delle nuove generazioni dei tuoi alunni ,
fosse solo per distratta curiosità, per impegno di studio , per altro …
persistente , continuerà a vivere con loro un po’ aldilà del tuo tempo ,mentre
qui , oggi, il tuo corpo distrutto dal male di dentro incontra il dolore muto di
questo nostro mondo opaco .
Grazie Luisa, per esserci stata al mondo; tuo fratello Arcangelo