25/2/2018 ● Caro Direttore
Governare il paese con un campo civico largo: chi si candida lo fa per realizzare cosa?
Caro direttore,
a proposito di nessi “ tra copio.. e bene comune” credo sia opportuno fare
alcune precisazioni. Il mio proposito, nel pubblicare il manifesto-programma su
come ritrovare la strada del bene comune dopo lo ‘smarrimento’ imposto negli
ultimi anni, era quello di rompere il silenzio su una domanda fondamentale alla
vigilia del rinnovo degli organi politico-amministrativi del Comune di
Guglionesi: chi si candida lo fa per realizzare cosa?
Innanzitutto, sono abbastanza soddisfatto del fatto che moltissime persone lo
hanno letto e sanno a cosa sarà finalizzato il mio impegno nei prossimi anni. La
sortita della lista del ‘cuore’ (ma esiste ancora?) paradossalmente, finirà per
produrre un effetto moltiplicatore sul numero dei lettori che così potranno
venire a conoscenza dei proponimenti della lista che mi accingo a formare.
Dunque, oggi una proposta c’è e su di essa cercherò di promuovere un campo
civico largo.
E
veniamo al “ copio e bene comune”. Tra i due termini è evidente che non
c’è nessun legame. Al di là delle apparenze, il manifesto–programma pubblicato,
in realtà è stato il frutto di una elaborazione concepita a più mani la quale ha
coinvolto numerose persone come è normale avvenga in un contesto democratico.
Alla base c’è un dialogo iniziato già da qualche anno nell’ambito della
esperienza della pianificazione strategica territoriale che anche nel nostro
territorio si sta sviluppando. Un’attività che per definizione mette in
relazione i diversi attori locali pubblici e privati che agiscono nel territorio
allo scopo di definire dei percorsi di sviluppo locale, individuando obiettivi,
strumenti e modalità operative di medio-lungo periodo.
Le argomentazioni tratte dall’intervista oltre ad essere espresse in maniera
efficace erano largamente condivisibili. Quindi, sono state usate dopo aver
ottenuto l’autorizzazione dell’autore (oltretutto trattasi di punti venuti fuori
anche da un confronto avuto con l’Università degli Studi del Molise in occasione
dello studio di fattibilità per la realizzazione di progetti per il nostro
territorio). Anche così si crea una trama civica basata sul programma che non
sfugge di fronte alla responsabilità della politica di proporsi dicendo cosa
vuole fare, con quali risorse e con quali modalità.
Le reazioni ‘muscolari’, oltre ad evidenziare un repertorio informato a certo
nervosismo, come al solito, invece di aprire un dibattito civile che manca di
proposte serie, sceglie la politica squallida degli attacchi personali come
unica risorsa per chi ‘vive di politica’ (… miserabilmente) in maniera diretta
ed indiretta per delegittimare l’avversario.
Le mie dimissioni ( le cui motivazioni sono state già ampiamente esposte nella
Lettera alla cittadinanza) sono scaturite dal clima non più tollerabile e di una
prassi e azioni che tutto avevano tranne la trasparenza. Proprio per non tradire
il mandato mi sono visto costretto a tirarmi da parte. Mettendoci la faccia. A
differenza di altri che invece continuano a nascondersi dietro il silenzio ... e
la “mesata”.
Pertanto dico ho fatto bene, assieme ad altri amici ( … e negli anni sono stati
più di qualcuno), a rompere con certi personaggi della politica locale. L’unica
cosa che mi rimprovero è quello di averlo fatto solo dopo anni di sopportazione.
E con serenità rimetto al popolo il giudizio unico depositario legittimo.
Ma io sono sereno e dico loro che è finito il tempo delle furbate di chi è
abituato a lucrare sulle divisioni create ad arte nella comunità. Ed aggiungiamo
nella Guglionesi che verrà sarà bandita la facile goliardia dei presunti ‘colti’
che vivono all’insegna della “ con la franza o con la spagna, purché se
magna’ e quindi si sottopongono al servizio permanente del signore di
turno.
E’ tempo di uscire allo scoperto con proposte alternative se non si è d’accordo.
Il sottoscritto lo ha fatto nella maniera più cristallina. Utilizzando concetti
e linguaggi condivisi, su cui non c’era copyright.
Sapendo, tra l’altro, che stava per annunciare cose condivise da numerose
persone che lo avevano discusso, ulteriormente, in una serenissima serata tra
amici.
Dunque, allo scopritore dell’acqua calda, che si eccita nell’evidenziare
ciò che era già chiaro, persino nelle intenzioni di chi lo ha pubblicato,
diciamo che la drammatica situazione sociale ed economica cui è stata
sprofondata la nostra piccola comunità richiede uno sforzo reale di
ricomposizione civica per il bene comune e, soprattutto, alla riscoperta del
valore del rispetto per le persone a prescindere dalle loro posizioni.
La politica del fare, tanto declamata, di fronte alla disoccupazione giovanile e
ad un territorio sfasciato ci pone di fronte alla domanda: fare per chi? La
risposta è già nota, abitando in un piccolo paese speriamo non ci costringeranno
a dirlo.
In una democrazia normale le proposte possono essere accettate o respinte. Sulle
proposte si possono costruire liste per governare un paese. Sono in attesa di
conoscere i propositi dei tanti contendenti che invece preferiscono
‘parlare’ di convenienze personali o partecipare ad alleanze pensando ad altre
utilità.
Nessuno è più povero di colui/coloro che non ha/hanno gratitudine (... chissà se
è difficile scoprire la ........... della frase).
Gianfranco Del Peschio
N.B. Da questo momento risponderò solo se si parla del futuro del paese. I
pettegolezzi politici li lascio fare volentieri ai ‘perdigiorno’.