30/12/2017 ● Cultura
Film: "Napoli velata" di Ferzan Ozpetek
Il legame che unisce i film di Ozpetek è quello della perdita di una persona
o di un sentimento, e il confronto col vuoto che la perdita provoca.
Il film "Napoli velata" racconta la storia di Adriana (Giovanna Mezzogiorno)
travolta da una passione inaspettata che la trascina in un vortice di eventi,
coinvolgendola in un violento delitto che rimette in gioco le proprie certezze.
Ruotano intorno ad Adriana alcuni ambigui personaggi che nascondono segreti: il
confidente Pasquale (Peppe Barra), l'amica Catena (Luisa Ranieri), le
inquietanti antiquarie Ludovica (Lina Sastri) e Valeria (Isabella Ferrari).
La prima inquadratura del film presenta una scala ovoidale che la telecamera
continua a far girare provocando vertigini che aumentano la tensione.
L'opera avvolta da un'atmosfera ipnotica e misteriosa scava a fondo nei
sentimenti della protagonista e diventa un viaggio dentro se stessi per entrare
nella zona d'ombra della propria personalità e combattere i demoni che si celano
nell'oscurità dell'anima.
Giovanna Mezzogiorno con grande maestria e sensibilità dà corpo e anima al
personaggio complesso e contraddittorio.
Il registra, favorito da una brillante sceneggiatura di Gianni Romoli e Valia
Santella, riesce a creare una magica e ammaliante atmosfera della città di
Napoli in cui si annidano misteri, segreti, superstizioni messi in risalto da
una struggente e malinconica colonna sonora.
Ozpetek cerca sempre di portare lo spettatore a seguirlo sul terreno non
rassicurante della sfida alle convenzioni e alla retorica.
Il titolo del film prende spunto da un tipico spettacolo popolare " La
figliata", interpretata solo da uomini, anche nelle parti femminili, che per
tradizione si svolge dietro una tenda.