21/12/2017 ● Cultura
Il solstizio d'inverno su San Martino in Pensilis, la comunità del "cumpagnone"
Il 21 dicembre è il giorno "più corto" (in termini di luminosità) dell'anno,
il solstizio d'inverno (dal latino solstitium, composto da sol-, "Sole" e
-sistere, "fermarsi").
Solo tre giorni al risorgere della luce, spiegano gli antichi riti, ossia, per i
cattolici, tre giorni alla notte della Luce, alla Natività del Signore.
I guglionesani osservano la prima alba dell'inverno sulla cittadina di San
Martino in Pensilis, dove geograficamente più o meno sorge il solstizio
d'inverno.
Sulla cittadina del benedettino San Leo, il "cumpagnone" di Sant'Adamo Abate benedettino e patrono di
Guglionesi, come recita la "Laudata di S. Leo" (inno alla carrese di S. Martino
in Pensilis) nel verso: "E Sant'Adamo ch'è l'u cumpagnone, E Sant Vàasel'
accant' a la marine!". Il solstizio d'estate (21 giugno), nella vista dei
guglionesani tornerà l'alba a sorgere "a la marine", vicino la città di "Sant
Vàsel'", cioè San Basso di Termoli.
Proprio il sole, nei suoi ciclici solstizi, (ri)evoca la fraternità cristiana ai
patronati di queste nostre comunità, sorte e ancora aggregate in un'alba di luce a vocazione benedettina.
Il solstizio d'inverno su San Martino in Pensilis (foto di Luigi Sorella)