27/11/2017 ● Cultura
Cattolici “senza partito” che guardano a Mdp: “Dopo il Papa viene Bersani”
Su Repubblica del 23 novembre Alessandra Longo ha raccontato La Cosa rosé
degli ex Dc: “Noi a sinistra”. << Papa Bergoglio potrebbe essere il nostro
leader. Subito dopo, per me, viene Bersani!>>. Siamo in presenza di una
fascinazione del cattolicesimo sociale e popolare nei confronti di Mdp. Chiamato
a raduno da Enzo Carra, un drappello di credenti senza partito si è
materializzato all’hotel Quirinale nelle vicinanze di Montecitorio. <<Noi e
l’Ulivo>>. E’ la signora Anita Di Giuseppe, già sindaco di Campomarino,
dirigente scolastico e presidente dell’Associazione “Visioni Contemporanee” di
ispirazione cattolica, a confermare il suo entusiasmo per le politiche del Papa
e la sua fascinazione per il laico Bersani. Mdp ha dichiarato di essere <<aperto
a tutte le culture>>. I cattolici senza casa, ex Dc allergici al leaderismo
imperante, hanno risposto no. Come ha riferito Alessandra Longo, mix di effetto
nella piccola sala. Volti noti: Marco Follini, David Sassoli (<<Sono allergico
agli appelli; non si supera la crisi con i modelli macroniani>>); Miguel Gotor
(<<Da qualche parte, direi la nostra, il centrosinistra rifiorirà>>) e poi
Giorgio Merlo, autore di Cattolici senza partito (<<L’articolo 18 non è un
ferrovecchio del ‘900 ma il caposaldo dei diritti sociali su cui si basa il
pensiero social-cristiano).
Come ha osservato Alessandra Longo, da queste parti si guarda a Bersani, a
<<come ricostruire un progetto politico democratico, riformista e socialmente
avanzato>>. Bersani a sua volta, ha puntualizzato: <<Non può venire niente di
buono senza l’apporto di parte della cultura cattolico popolare e cattolico
democratica>>. Insomma, il bene comune, la Costituzione, il pluralismo, sono
questi i punti di avvicinamento tra gli ex Dc e i bersaniani . “Il
centrosinistra –secondo Bersani – deve essere alternativo alla destra. Se non si
sposa questa logica non si riesce a capire come riprendere il segnale radar con
un pezzo di opinione pubblica che vuole sentir parlare di lavoro e di diritti,
di cose concrete. Altrimenti il segnale radar non arriva”.
In altro contesto Bersani ha avuto modo di ribadire quanto segue: <<Noi oggi
dobbiamo recuperare quell’elettorato che si è ritirato e che non vuole un
centrosinistra a traino Pd né un Pd a traino renziano. Dobbiamo mobilitare le
nuove culture dell’ambientalismo e coinvolgere le forze del cattolicesimo
democratico e popolare che fino a questo momento si sono tenute in disparte. Il
punto di fondo resta la disuguaglianza che sta galoppando. La disuguaglianza la
combatti con tre strumenti. Primo, lavoro pagato e il più stabile possibile.
Secondo, i servizi universalistici: davanti al tema della salute e
dell’istruzione non devono esserci povero e ricco. Terzo, un fisco con fedeltà e
progressività. Questi sono i punti centrali sul piano economico e sociale. Poi,
certo aggiungiamo i diritti civili. Svolgere le funzioni pubbliche con
disciplina e onore. Bisogna trasmettere l’idea che è possibile una politica
pulita>>.