30/9/2017 ● Cultura
Film: "Una Famiglia" di Sebastiano Riso
Il film, presentato alla 74° mostra internazionale d'arte cinematografica di
Venezia, si ispira ad una storia vera, partendo dalle indagini e intercettazioni
telefoniche effettuate dal Procuratore Raffaella Capasso della Procura di Santa
Maria Vetere.
L'opera racconta la storia di Maria (Micaela Ramazzotti), che partorisce 5
figli, senza essere madre, ma solo incubatrice, compagna di un piccolo criminale
che lucra sul desiderio delle persone di sentirsi genitori. La coppia è aiutata
da un ginecologo e altre persone senza scrupoli che procurano i clienti.
Il bravo regista con grande lucidità e ampiamente documentato sulla materia,
descrive un mondo di gente che non ha alcuna remora e pensa soltanto al
tornaconto, insensibile al richiamo della coscienza.
Sebastiano Riso, senza assumere alcuna posizione in merito, riesce ad esprimere
con forza il disgusto e il dolore per una vita malvagia, favorita da una legge
restrittiva e lungaggini burocratiche che rendono l'adozione un calvario.
Tutto questo vuoto legislativo favorisce il prosperare del mercato nero della
vendita dei bambini.
Dei vari personaggi del film, si salva in parte soltanto la protagonista, che
non teme di nascondere la sua femminilità e un piccolo lampo di umanità illumina
il suo cuore, corrotto dal rapporto morboso e dipendente col compagno Vincent
(Patrick Bruel).
Soltanto alla fine la donna stressata si ribella alla sopraffazione e alle
angherie, in cerca di una redenzione.
Grande prova di recitazione e di immedesimazione di Micaela Ramazzotti e del
versatile attore Patrick Bruel.
I bei film , suscitano nello spettatore grande partecipazione e l'interesse
aumenta quanto affrontano problemi reali più sentiti dalle persone , poiché
riguarda la loro realtà ed esistenza.