18/9/2017 ● Politica
Nelle istituzioni l'imperativo etico è quello della trasparenza
I rappresentanti istituzionali dovrebbero sentire come imperativo etico
quello della trasparenza. Dicendo, in materia di interesse pubblico, come stanno
le cose. Le risposte di Antonacci sono reticenti e ritorsive. Sinceramente non
riusciamo a capire la ragione. Per questo abbiamo dovuto superare certa
resistenza a rispondere. Atteso la inutilità di un confronto che si risolve, il
più delle volte, in inutili e noiose ‘spacconate’. Ciononostante, abbiamo deciso
di non arretrare scegliendo la strada maestra di rimanere nei fatti.
Il fatto: l’incendio che ha interessato una parte del territorio di Guglionesi
(si parla di 200 ettari), ivi compresa la collina circostante il centro storico,
costringendo all’abbandono delle abitazioni di decine e decine di cittadini, ci
interpella come comunità e come istituzione-Comune. E ci mette di fronte ad una
serie di interrogativi:
1. Si poteva evitare che l’incendio giungesse a lambire le case della parte alta
del centro storico?
2. L’azione di contrasto da parte del servizio comunale di protezione civile è
stata organizzata in maniera efficiente?
3. Il comune, a fronte della circostanza che non è la prima volta che la
scarpata di via Milano e sotto-portella si incendiano al momento della
realizzazione dei lavori aveva previsto un adeguato sistema di prevenzione
antincendio?
La interrogazione urgente cercava di chiarire nella sostanza queste questioni.
Le risposte sono risultate fuorvianti e polemiche. Il tutto ridotto, come al
solito, a schermaglia ‘politicista’. Secondo uno stile di chi pensa che “non
esistono i fatti, ma solo le interpretazioni’.
Eppure l’incendio è stato grave e devastante. Le informazioni di prima mano
prese negli uffici comunali hanno confermato lo stato di disorganizzazione del
servizio comunale di protezione civile. In contraddizione con le affermazioni di
Antonacci, le quali ( al di là delle sue stesse intenzioni?), confermano molti
nostri giudizi. Anzi li aggravano.
Per quanto ci riguarda:
1. Non abbiamo mai detto che non sono state fatte telefonate alla prefettura o
ai vigili del fuoco. Abbiamo invece chiesto se il comune (il comune non i vigili
del fuoco o la prefettura, è chiaro?) fosse organizzato come avrebbe dovuto per
far fronte all’emergenza;
2. Non abbiamo negato che ci si è adoperati in tutti i modi. Ma abbiamo
evidenziato che non ci si improvvisa spinti dalla necessità. Il fuoco è partito
diverse ore prima. Un intervento più ‘esperto’ forse poteva bloccare il fuoco
prima che giungesse a lambire le case.
3. Vedendo la mole di rifiuti (non qualche carcassa!!) abbiamo chiesto fosse
predisposta una verifica se si fosse prodotta diossina. In ogni caso i rifiuti
per ammissione palese ci sono. Solo che, aggiungiamo noi, non stanno lì da
decenni. Fino al 2008 sono stati rimossi e smaltiti. E la minoranza più volte ha
fatto rilevare, nel corso di questi anni, l’abbandono dei rifiuti in quelle
aree.
In cosa queste domande nascondevano voglia di strumentalizzare da parte della
minoranza, non è dato saperlo. Questi chiarimenti, ne siamo convinti, serviranno
a ben poco. E che a preoccupare Antonacci certo non è la poca attività o
l’atteggiamento assopito (a suo dire!!) della minoranza. Però lo afferma sapendo
di mentire.
A questo punto la domanda vera è: un'opposizione assopita o una maggioranza
assente e silente, ad eccezione del sindaco?. A questo proposito certo non
intendiamo sottrarci dal fare alcune considerazioni.
1. Intanto, lo stile e le scelte della minoranza nell’esercitare il proprio
ruolo non crediamo possa essere giudicato da Antonacci. Mentre la minoranza ha
il diritto dovere di criticare l’operato di un esecutivo che ha eliminato tutti
gli strumenti di partecipazione.
Quando Antonacci era consigliere di minoranza certo non brillava per la
presenza. E quando lo era non risulta abbia dato grandi contributi al dibattito.
Evitando di usare la doppia morale, forse sarebbe il caso di approfondire le
motivazioni delle ricorrenti assenze della propria maggioranza. E soprattutto
dell’abbandono e dimissioni di vari consiglieri che hanno determinato la perdita
consistente di consensi. Al punto che sarebbe lecito chiedersi se rappresenta
ancora la maggioranza degli elettori;
2. Antonacci, si impegnasse come suo dovere a rispondere alla interrogazioni
fatte molti mesi fa su diverse materie. E dar conto di provvedimenti o
inadempienze, su cui indaga la magistratura. (es: la Pensilina Via Bari) o
oggetto di indagine penale( la gestione dell’isola ecologica), ecc. Sempre
puntualmente ‘vendute’ come atti corretti.
3. Infine, Antonacci ci racconti dello smantellamento di diversi servizi
comunali (servizio dei Vigili urbani, dei servizi sociali, dei servizi
culturali) a fronte di un aumento indiscriminato della pressione fiscale e delle
spese per la politica. Delle attività del COSIB. Della quasi ‘chiusura’
dell’Unione dei Comuni che ormai gestisce un solo servizio. Delle ‘mille’
proroghe (in contrasto con la legge) sull’appalto del servizio di raccolta dei
rifiuti, mentre svolge funzione di presidente dello stesso ente.
Questa è la realtà che non è emendabile. Noi più che misurarci con le
chiacchiere preferiamo andare per la nostra strada. Ormai è tempo di bilanci.
Vedremo in cosa è stato bravo. E vedremo se ‘ il mondo vero divenne una favola’.
La presunta assenza della minoranza renderà più agevole tirare le somme. Per la
semplice ragione che ciò che è avvenuto, nel bene e nel male, è da addebitare
solo a chi ha amministrato.
GRUPPO UNITA’ DEMOCRATICA PER GUGLIONESI