18/9/2017 ● Cultura
Carmine Pirro, morì nel 1926 durante la costruzione del “Welland Ship Canal” in Canada
[Geremia Mancini – Presidente onorario "Associazione Culturale
“Ambasciatori della fame” - Figli del Molise dimenticati … non sempre fu
“sogno americano”]
Carmine Pirro, morì sul lavoro, nel 1926, nella costruzione del “Welland Ship
Canal” in Canada, era molisano. Nacque a Guglionesi (CB) nel 1898.
Carmine “Charles” Pirro nacque, il 16 luglio del 1898, a Guglionesi, al n. 17 di
via Taverna Vecchia, da Francesco (figlio di Giuseppe Nicola e Teresa Mattiani)
e Filomena Totaro. La vita, a quel tempo, non consentiva grandi possibilità nel
piccolo centro molisano. Così Carmine, insieme ad altri due fratelli (uno di
questi potrebbe essere stato Francesco Antonio nato nel 1900 e morto nel 1943),
decise di emigrare. Le proposte più allettanti arrivarono dal Canada che, in
quegli anni, aveva estrema necessità di nuova manodopera. I fratelli Pirro
risposero in maniera convinta e partirono. Nel 1921, navigando sulla “SS
Caserta”, giunsero nel porto di “Saint John” sito nella omonima cittadina,
Contea di New Brunswick, in Canada. Sul registro della nave, Carmine, dichiarò
di essere un “panettiere” e che andava in Canada per raggiungere dei parenti. In
effetti Carmine, all’inizio, lavorò in una panetteria e, solo successivamente,
alla costruzione di una ferrovia. Poi, attratto da migliori guadagni, decise di
andare a lavorare alla costruzione dell’imponente “Canale di Welland” (“Welland
Ship Canal”) che, in maniera navigabile, doveva collegare il lago Ontario al
lago Eire. Qui lo iniziarono al lavoro di “Driller” (un trivellatore uso anche
all’utilizzo del martello pneumatico). Un impegno duro, sacrificato e rischioso
ma ben pagato. La costruzione del “Welland Ship Canal” lasciò una striscia del
sangue di centinaia di lavoratori. E tra questi, purtroppo, nel triste elenco ci
fu anche il nome di Carmine “Charles” Pirro. Era l’8 ottobre del 1926 quando si
consumò la tragedia. Carmine notò che un tirante bloccava l’albero rotante
attorno al quale stava lavorando. Decise di poterlo liberare lui stesso. Spense
il trapano ma non il motore elettrico (alcuni colleghi negarono che Carmine
avesse compiuto questa leggerezza) Così mentre tentava l’operazione, a otto
metri da terra, i suoi vestiti rimasero impigliati all’albero rotante e il suo
corpo fu inesorabilmente schiacciato. Per rimuovere il corpo, oramai senza vita,
occorse del tempo. Fu certamente una orribile morte. Il giorno dopo, il 9
ottobre, il “St. Catharines Standard”, uno dei più importanti giornali
dell’Ontario, titolò: “Expert Driller Killed on the Ship Canal”. La successiva
ispezione stabilì, a garanzia della potente proprietà la “Peter Lyall & Son
Company”, che la morte era puramente accidentale. In realtà in quei cantieri la
sicurezza sul lavoro era assolutamente carente. Il corpo di Carmine riposa,
assai lontano dalla sua Guglionesi, nel “Victoria Lawn Cemetery” situato, nella
città di St. Catharines, proprio accanto al Canale di Welland.
Foto: una rara immagine a colori del Welland Ship Canal” (1925).