30/7/2017 ● Libro
"L’episcopato di Termoli nel Cinquecento", 3a ristampa: "rinvenuto il corpo di S. Adamo?"
Per Palladino Editore in Campobasso il 31 luglio 2017 sarà pubblicata la terza ristampa (edizione aggiornata
a luglio 2017) del libro di Luigi Sorella “L’episcopato di Termoli nel Cinquecento. Il teologo Cesare Ferrante alla Corte pontificia di San Pio V” [ISBN 978-88-8460-3593, Euro 30,00, formato 12x19 cm, pagg. 496, ricco apparato iconografico con immagini e con elaborazioni grafiche a colori, info@arsideastudio.com]..
La prima stampa (prima edizione aprile 2017) dello studio è stata destinata alla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), che ha conferito allo studio “il riconoscimento di pubblicazione di interesse culturale della CEI”; la seconda stampa (seconda edizione aggiornata aprile 2017) è stata distribuita dalla Diocesi di Termoli-Larino nell’ambito delle collaborazioni ecclesiastiche e culturali del circuito non solo diocesano; la
imminente terza ristampa (edizione luglio 2017) presenta ulteriori integrazioni storiche, fotografiche e bibliografiche, rendendo lo studio complessivo ancora più inedito, anche rispetto alle precedenti tirature, ormai
già destinate al collezionismo bibliografico.
“Sempre più suggestiva nonché attendibile – dichiara l’autore in occasione dell’uscita della terza ristampa aggiornata – la contestualizzazione dello studio dei vescovi di Termoli dimoranti a Guglionesi con, per esempio, la scomparsa del corpo di S. Adamo. Abbiamo una data, finalmente, il 1620; lo studio è in grado di indicare il nome dell’anziano capitolare che nascose probabilmente il corpo santo, e abbiamo, oltre ad un'iscrizione lapidea mai interpretata prima del mio libro, l’evento storico – l’ennesimo saccheggio turco del Sipontino – contingente alla “traslatio” dalla cripta altrove, in una cappella cinquecentesca della Chiesa Madre di Guglionesi. Per la prima volta, dopo averne ignorato storicamente la memoria della “traslatio”, con il libro “L’episcopato di Termoli nel Cinquecento” si giunge ad una probabile soluzione dell’enigma storico, al quale molti studiosi del passato si erano dedicati pur senza nulla concludere, a mio modo di vedere perché nessuno
di loro mai si era calato con gli studi in una realtà diocesana, quella dei vescovi dimoranti a Guglionesi, che costituisce,
a mio avviso, la vera chiave di lettura di gran parte della storia culturale del nostro paese. Il mio suggerimento, soprattutto per gli interessati di storia locale documentabile (non creativa!), è di leggere attentamente tutto il libro, perché oggi siamo in grado di dare risposte concrete al mistero della sepoltura del Santo Patrono. Andare oltre la tesi documentata nel libro
– auspica, comunque, Luigi Sorella – significherebbe solo raggiungere la
più grande notizia di tutti i secoli più recenti della nostra storia civica e
cultuale: cioè, annunciare al gran suono delle campane, il rinvenimento, finalmente,
del corpo del Santo Patrono di Guglionesi! Come nel desiderio del canonico Rocchia. Eppure presumo, allo stato attuale delle
mie instancabili ricerche (che pur continueranno nella propria missione), che il
rinvenimento non possa più avvenire, poiché inconsapevolmente già passato tra le mani della
nostra generazione nel maggio del 1994. Le "cineres" (reliquie in senso generico), tuttavia, restano protette dentro la Chiesa Madre, forse, dopo lo studio sui vescovi dimoranti a Guglionesi, sappiamo anche dove”.
Pure la terza ristampa avrà una tritatura limitata e chiusa, per la
valorizzazione bibliotecaria e per la tutela dei collezionisti del genere
bibliografico.