23/7/2008 ● Libro
"Il ponte del Capello" il nuovo libro dello scrittore Corrado Gizzi
Ancora un contributo alla
Cultura da parte dello scrittore guglionesano Corrado Gizzi. Infatti, ieri sera
(22 Luglio), nella suggestiva cornice della rassegna dell’Editoria Abruzzese, a
Pescara in piazza Salotto, è stato presentato un volume a cura di Corrado Gizzi
per legare due culture così diversamente simili tra loro: “Il Ponte del
Capello. Elementi della tradizione islamica e della Visione di Alberico nella
poesia di Dante” (Ianieri Edizioni).
Alla presentazione sono intervenuti: Nicola Mattoscio (Presidente della
Fondazione PescarAbruzzo), Nicola Longo (Ordinario di Storia della Critica
Letteraria Italiana dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara), Don Elio
Marighetto (Parroco alla Madonna del Carmine in Loreto Aprutino e custode della
Chiesa di Santa Maria in Piano). Ospite dell’evento culturale, oltre all’autore,
Francesco Sabatini (Presidente Onorario dell’Accademia della Crusca).
Il nuovo volume di Corrado Gizzi analizza in maniera “capillare” il rapporto
storico tra la cultura occidentale e quella araba, un rapporto complesso e
delicato da sempre. "Il sincretismo culturale - si legge nel testo di
presentazione al volume - di cui si permeava “il Ghibellin fuggiasco” di
foscoliana memoria, quel Durante, detto Dante, Alighieri, padre della italica
lingua, viene in quest’ opera analizzato da Corrado Gizzi, prendendo appunto
spunto dagli affreschi della chiesa di Santa Maria in Piano di Loreto Aprutino,
in particolare la “Visione dell’Oltretomba” e arricchendo questo lavoro, con i
riferimenti in fototipia, per la prima volta in assoluto, del documento
originario del 1115 relativo alla Visione, testo di Alberico da Settefrati di
Montecassino, monaco benedettino, per alcuni uno dei riferimenti o dei
precursori dell’opera del grande scrittore fiorentino."
"‘Il Ponte del Capello’ - secondo le parole di Nicola Mattoscio riportate
in premessa del volume stesso - è un messaggio di pacifica convivenza tra i
popoli, un volume che crea un “ponte”, appunto, tra due culture, apparentemente
molto diverse, ma in realtà così simili, e non un “muro”, come invece in più di
un’occasione si vorrebbe vedere eretto."