22/7/2008 ● Cultura
"La Stampa", il guglionesano Arturo Stagliano tra Scultura e Cinema
Sul quotidiano La Stampa
di Torino, nel numero del 14 Luglio 2008, nella rubrica "Arte", è apparso
l'articolo "Scultura, la chimera di Bistolfi & C. - Da Weber una scelta di opere
a cavallo tra ’800 e ’900" a firma di Lea Mattarella. Nell'articolo si affronta
il tema del rapporto tra scultura e cinema, in particolare con le citazioni di
alcuni artisti scultori attivi tra l'800 e il '900. Tra i pochi nomi è citato
Arturo Stagliano, di origini guglionesane, e due sue opere. "In questo mondo
di sogni, incubi e chimere, - si legge sull'articolo de La Stampa -
non può mancare la raffigurazione dei fauni. E qui interviene un altro
aspetto interessante dell’esposizione: il rapporto con il cinema. Nel 1917
infatti Febo Mari gira il suo celebre film Il Fauno (in visione in galleria,
grazie alla collaborazione con il Museo del Cinema di Torino). La storia è
quella di uno scultore e di una sua creazione che si anima e vive una storia
d'amore, naturalmente infelice perché la docile Fede sarà inevitabilmente
sconfitta dalla rivale Femmina che nel nome contiene già l'esito della vicenda.
Le due donne interpretano perfettamente la doppia anima della femminilità in
area simbolista. Quando Mari arriva a Torino dalla Sicilia gli scultori si
innamorano del suo viso possente e molti lo immortalano nel bronzo, come succede
a Giovanni Riva. Così, mentre il film scorre, ecco, immobili eppure avvolti in
una nuova magia, il fauno enigmatico, appena accennato, eseguito nel 1921 da
Arturo Stagliano o quello malinconico di qualche anno successivo.
Il film era un po' la rivincita degli scultori, utilizzati dal cinema per
realizzare anonime scenografie e invece, questa volta, protagonisti della
storia. E la scultura oggi avrebbe bisogno di un rilancio. Basta guardare la
meravigliosa Testa dell'Alpe di Bistolfi, che sembra rinascere dalla materia
sotto i nostri occhi, per sentirne il fascino tutt’altro che sorpassato".
Arturo Stagliano nacque a Guglionesi nel 1867 e morì a Torino, città dove operò
tantissimo, nel 1936. Giovanissimo si trasferì a Napoli, dove frequentò
l'Istituto di Belle Arti, quale allievo del maestro Domenico Morelli. Dal 1900
al 1904 risiedette a Capri, dove al "Caffè Morgano" incontra lo scultore Leonardo
Bistolfi, che soleva trascorrere il periodo estivo nell'isola. In seguito alla sua
frequentazione nascerà la passione per la scultura, alla quale Stagliano cominciò
a dedicarsi nel 1904, abbandonando definitivamente la pittura. Poco dopo si
trasferì a Torino per lavorare nell'atelier di Bistolfi, col quale collaborò
fino alla morte del maestro, avvenuta nel 1933.
Nella sua "Guglionesi", quaderno turistico edito dalla stamperia Carunchio, così
ne parla Manfredi Caruso nel 1934 (pag. 9): "Lo scultore Arturo Stagliano,
che fu un tempo allievo prediletto del grande pittore Domenico Morelli, ed in
seguito allievo del Senatore Leonardo Bistolfi, uno dei più grandi artisti del
nostro tempo, disegnatore inarrivabile a bianconero, autore della impareggiabile
statua di Sant'Anselmo ad Aosta, della magnifica statua equestre al generale
Govone in Alba, e dei grandiosi monumenti, per citarne qualcuno tra i principali,
ai caduti di Alba, di Novara e di Treviso".
Ad oggi, e da molti anni a questa parte, nonostante più richiami culturali, nessuna memoria a Guglionesi, nella toponomastica o in altri contesti, è
dedicata al grande scultore di Guglionesi. Appunto, Arturo Stagliano.
Il 21 aprile 2008 sono iniziate le celebrazioni del nono centenario della morte di Sant'Anselmo d'Aosta. L'anniversario cadrà l'anno prossimo e verrà commemorato con una serie di iniziative, la prima delle quali è stata il restauro del monumento in Via Xavier de Maistre, opera dello scultore Arturo Stagliano, realizzata un secolo fa con una sottoscrizione pubblica. [
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Monumento ai caduti di Treviso