6/4/2017 ● Cultura
La guerra dei bambini
L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità.
(John Fitzgerald Kennedy)
Gli ultimi due giorni sono stati segnati da avvenimenti dolorosi impregnati di
sangue umano , vittime di un crudele "sport "che va avanti da molti decenni
ormai, il vecchio "gioco di potere " . Uomini autorevoli a cui è data facoltà di
scegliere cosa fare del futuro e delle vite di intere popolazioni. A questo
proposito, voglio riportare un articolo scritto anni fa più attuale che mai.
"Da sempre l'essere umano si è prefissato come fine ultimo della sua esistenza e
sopravvivenza, la sottomissione del proprio simile, ed il mezzo più efficace a
sua disposizione (per l’auto-annientamento) è la “GUERRA” !
Tanto è vero che nelle numerose pagine dei vecchi libri di storia sono descritte
lunghe e dettagliate testimonianze.
D’altra parte è anche vero che i tanti cambiamenti che hanno interessato le
nostre civiltà, nascono da periodi più o meno lunghi di grandi conflitti.
Ma, giungere ad una decisione così drammatica , significa ammettere che
qualsiasi tentativo pacifico di conciliazione , è miseramente e definitivamente
fallito; ciò non toglie comunque che non è assolutamente facile comprendere ed
accettare il meccanismo che adduca all’innesco di una così ovvia procedura
coercitiva.
Tendenzialmente si cerca di trovare una “giusta causa” che ne motivi la natura,
quale mezzo ultimo ed unico possibile per raggiungere uno scopo ben preciso .
Di qualunque carattere esso sia o
che nasca da sentimenti nobili quali la libertà, l’uguaglianza dei popoli, la
fede religiosa o altro diritto umano, resta certo che il conflitto armato lascia
dietro di sè esclusivamente una lunga scia di ” lacrime e sangue”, che non
grazia nessuna delle parti in causa.
Qualcuno sceglie di combattere per orgoglio, qualcuno per mestiere, altri ancora
vi sono costretti come dimostrazione di fede nei confronti di un dio che non ha
pietà sei suoi figli. Sono uomini, adulti capaci di fare le proprie scelte,
consapevoli del rischio di morire sul “campo di battaglia”.
Ma c’è qulacuno invece costretto ad assistere inerme a scene di spietata
crudeltà, costretto a combattere una guerra che non è la propria e che la
giovane età impedisce ancora di poter comprendere. I nostri BAMBINI!!
Occhi innocenti a cui è fatto obbligo assistere al massacro della propria
specie, increduli davanti a alla ferocia ,quella persino di suo padre ,
nell’annientare un nemico, un tempo vicino di casa.
Mutilati di guerra, semplicemente perchè l’ingenuità, la voglia di vivere la
vita e di giocare, gli sono fatali. I loro campi di gioco trasformati
dall’astuzia dei “grandi” in campi minati ,dove un solo passo falso ti fa
“volare in cielo, più in alto di un aquilone”!
Martiri di un gioco perverso che loro non vorrebbero fare..violentati dall’odio
nei confronti del mondo, che inevitabilmente si insinua perchè il cuore e gli
occhi sono inaspriti dal dolore.
Nessun racconto dettagliato del miglior scrittore o reporter, nessuna immagine,
è in grado di raccontare cos'è realmente la “guerra”. Per riuscire a capire
quanto sbagliata e crudele è, bisognerebbe viverla in prima persona.
Vivere in quelle città, per le strade, sentirne l’odore e piangere i propri
cari.
Al contrario però, i bambini, con i loro sguardi e strazianti silenzi, sanno
raccontare la guerra degli adulti come davvero è.
Non c’è orgoglio patriottico e onore ai combattenti caduti che regga, ma
vittime, perché
la guerra non decreta vincitori se non se stessa ".
I bambini vanni protetti, educati all'amore e all'accettazione di ogni suo
simile , prezioso per la crescita personale, proprio perchè unico e capace di
arricchire il proprio bagaglio personale . I bambini dovrebbero sorridere alla
vita ed imparare ad affrontarla giorno dopo giorno secondo le capacità data
dall'età. Ai bambini andrebbe lasciata la possibilità di continuare a sognare di
volare sulle ali di un magnifico cavallo bianco.