4/4/2017 ● Cultura
Il Molise alla Bit di Milano suscita l’interesse dei visitatori
“Oltre tremila brochure sono state consegnate già nelle prime ore di
apertura. Non ci aspettavamo un’affluenza così elevata”. E’ il commento di Remo
Di Giandomenico, commissario straordinario dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e
Turismo di Termoli. Paolo di Laura Frattura ha dichiarato che “il nostro stand
si presenta come il più innovativo. Suscita l’interesse dei visitatori, lo
confermano i numeri di presenze di questa prima giornata (2 aprile 2017).
Abbiamo ripreso il racconto del nostro Molise iniziato all’Expo con la
declinazione dei quattro elementi rappresentativi della nostra essenza, acqua,
aria, terra e fuoco. Alla Bit ora lo facciamo in modo interattivo con una
documentazione multimediale e immagini straordinarie. Valorizziamo i comuni e
gli imprenditori privati che hanno investito su questa iniziativa sperando che
possa essere il modo per promuoverci ovunque e con chiunque. Riparte il Molise
che si racconta ed è orgoglioso di dimostrare quanto la nostra regione esiste”.
Ciò riferito, allargo il discorso. Il tesoro che abbiamo è il patrimonio
storico, artistico e culturale della nostra Nazione. Certamente Roma, Venezia,
Pompei, per citare, sono tra i più visitati dai turisti. L’Italia tuttavia è
piena di piccoli comuni dove si possono ammirare antiche chiese, antichi
castelli, antiche mura e antichi centri storici. I turisti stranieri amano
l’Italia, apprezzano i nostri paesaggi, il clima, la buona cucina. Personalmente
insisterei sul paesaggio. Il prof. Salvatore Settis ritiene inammissibile
<<sfigurare un monumento o fare oltraggio a un bel paesaggio, entrambi destinati
al godimento di tutti>>. L’ex Presidente Napolitano ha affermato:
<<L’Agricoltura è presidio del territorio e del paesaggio e quindi una politica
di tutela del paesaggio passa da un maggior impegno di valorizzazione
dell’agricoltura>>. Il prof. Tomaso Montanari ritiene indispensabile la difesa
del territorio, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico-culturale,
unitamente a riqualificazione urbana-efficientamento energetico. Insomma, se il
paesaggio è un valore storico-culturale da tutelare (e non c’è dubbio che lo
sia), allora tutta la collettività dovrebbe concorrere alla sua salvaguardia. La
valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali va finalizzata a creare
un circuito turistico innovativo e interessante. Il turismo rurale è un’attività
che genera introiti spesso superiori alla produzione agricola. Molte aree
agricole sono ormai diventate luoghi privilegiati di residenza per la qualità
del paesaggio. Dunque, è bene indirizzare i processi produttivi verso obiettivi
di qualità paesaggistica che tengano insieme economia, ambiente e società. Il
paesaggio può essere un nuovo paradigma per un diverso modello di sviluppo
uscendo dal dualismo fra produttivismo e naturalità che caratterizza il nostro
tempo (così il prof. Mauro Agnoletti su ‘rivista siti unesco.it’).
In conclusione, il turismo potrebbe intercettare più viaggiatori stranieri se
l’Italia avesse migliori infrastrutture di trasporto e logistiche e se le
strutture ricettive fossero ammodernate e messe in rete con le tante eccellenze
(culturali, paesaggistiche, produttive) del Paese. In particolare: per il Molise
occorre una ‘rete culturale’ per far conoscere e valorizzare il patrimonio
culturale e ambientale. E’ necessario che la costa dialoghi con i centri
dell’interno.