23/3/2017 ● Poesia
Evasioni
Mura alte tutte intorno
ed il cielo per soffitto.
Quanto tempo sia trascorso
dal momento in cui intrapresi
quest'assurdo mio percorso
non ricordo, poco importa.
Ciascun luogo, qualsivoglia,
d'indirizzo fa "ovunque",
e le strade? ... tutte uguali
e tutte sono biforcute.
Due opzioni ho davanti,
le due solite di sempre:
vado avanti? ... torno indietro?
Svolto a destra o a sinistra?
Ma entrambe son mendaci.
Dopo tutto questo tempo,
quanto sia? Beh, non so,
a creder questo sono giunto:
qualunque scelta io adotti
inserita nel contesto,
in un quadro generale,
porterà ad un risultato
che sarà sempre lo stesso:
ancora mura tutte intorno
con il cielo a far soffitta.
Stufo della situazione
ho pertanto partorito
un personale intendimento:
prima che l'immobilismo
si trasformi in consunzione
dall'assurdo labirinto
tenterò un'evasione.
Tanti sono gli strumenti
a potermi consentire
di, quei muri, scavalcare.
Chi evade con la tele,
potrei provare con la droga
o l'acquisto compulsivo,
a frequentare la palestra,
ad andare in bicicletta,
o altrimenti a puttane.
Proprio questo mi dicevo.
E con questa, io vi dico
... beh, sapete qual è il fatto?
Che la cosa funzionò:
aaah...aria nuova finalmente,
quella vecchia alle spalle.
L'euforia mi è compagna e
... wow, mi sento come nuovo!
Ho intorno un paesaggio
dai molteplici colori.
Senza ingombro di vestiti
corro nudo su di un prato
e l'esatta percezione
della libertà da me vissuta
mi veniva consegnata
dal mio pene a rimbalzare.
M'al trascorrere del tempo
quella corsa sì leggiadra
diventava un incedere
grave lento faticoso,
fino al punto in cui il mio sguardo
corse innanzi, a un alto muro e ... azz!
l'antifona compresi:
se dapprima io pendevo
dalle labbra di coloro
che insieme, tutti in coro,
tutto quel che io facevo
era loro convinzione
che dovessero approvare,
dalla fuga da costoro
son passato al vagare
per il mondo tutto solo,
al non dipender da alcuno,
per scoprire, poi, più tardi,
di pendere da altro.
La chimera Indipendenza
ho pertanto inseguito,
di prigione in prigione
di pendenza in dipendenza.
Tanta è la distanza
dalla vita precedente
che ritornarvi non potresti
nemmanco se volessi.
Tanto tempo ormai è passato
da quel dì che sono evaso