6/3/2017 ● Cultura
I centri storici meritano di essere valorizzati
Riprendo il tema, peraltro già abbozzato in passato, della riqualificazione e
valorizzazione dei centri storici. Per quale motivo le amministrazioni locali
dovrebbero intervenire? Occorre riqualificarli innanzi tutto per recuperare una
identità culturale che altrimenti andrebbe persa. Identità culturale che, fatta
conoscere in “rete”, può divenire motore di crescita turistica / di offerta di
servizi e quindi rivelarsi economica. Significa, altresì, salvaguardare il
contesto paesaggistico all’interno del quale il centro storico è ubicato.
Nella Carta di Gubbio 2010 (Raccomandazioni per la Gestione dei centri storici)
si legge quanto segue: <<L’attività di pianificazione deve essere concepita
quale elemento finalizzato al conseguimento di uno sviluppo integrato, il cui
asse centrale è la cultura, non si tratta solo di conservare e valorizzare i
centri storici, ma di inserirli nella dinamica della città contemporanea e
assicurando ad essi specifiche opportunità di sviluppo. I centri storici possono
e devono essere terreni di innovazione delle modalità di pianificazione e
gestione delle trasformazioni, perché solo a partire da una prospettiva nuova,
capace di coglierne appieno le potenzialità e le opportunità, si potrà procedere
al loro recupero integrale. Le politiche per i centri storici devono assumere
caratteri di continuità nel tempo – al di là del succedersi di compagini
governative di diversa ispirazione politica – e le azioni di governo devono
ispirarsi a principi di governabilità secondo criteri di sostenibilità
culturale, ambientale, economica e sociale>>.
Marco Barletta (Università degli Studi del Molise - sede di Termoli - Corso di
Laurea in Scienze Turistiche, Relatore Prof. Antonio Minguzzi), in merito
all’oggetto di cui ci occupiamo, sottolinea: <<La valorizzazione di un
patrimonio di abitazioni già esistente, attraverso un equilibrato lavoro di
recupero, permette quindi di risparmiare l’uso del suolo per una nuova
edificazione, con tutti i vantaggi ambientali che questo può comportare (elimina
sovente inutili cementificazioni). Tra l’altro, oggi più di ieri, vi è
un’attenzione spiccata alla cosiddetta “sostenibilità”ambientale degli
interventi, così come il crescente mercato del turismo sostenibile, è servito da
spinta propulsiva per recuperare edifici e paesaggi del nostro Paese, evitando
da qualche anno a questa parte, il fenomeno dell’abbandono dei borghi antichi e
favorendo al contrario la conservazione della memoria storica del territorio. La
valorizzazione dei borghi antichi è diventata quindi, negli ultimi anni,
un’opportunità concreta di investimento, oltre alla sua funzione educativa e
materiale tangibile della memoria storica, il patrimonio culturale è
riconosciuto come luogo dove intraprendere iniziative culturali ed azioni capaci
di sviluppare il livello socio-economico locale del territorio>>. Marco Barletta
aggiunge una ulteriore riflessione: <<Ci rendiamo conto, quindi, che se la
sensibilità attuale è rivolta alla tutela ed alla conservazione del territorio,
non si può non considerare che i borghi adagiati nel paesaggio italiano ne
costituiscono una parte caratterizzante, fondamentale ed irrinunciabile, sempre
più apprezzata dal turista moderno>>.
Per parte mia sono convinto: i centri storici possiedono in sé un fascino unico
e particolare e per questo meritano di essere valorizzati. Certo, Monaco di
Baviera (dove sono stato) ha un centro storico grande ed è completamente
pedonalizzato. Al riguardo, cambierà la nostra mentalità?