14/1/2017 ● Cultura
Film: "Silence" di Martin Scorsese
L'ultimo lavoro di Martin Scorsese dimostra la capacità di affrontare
tematiche complesse con forza espressiva e padronanza stilistica.
Il film tratto dal romanzo di Shusaku Endo e ambientato nel XVII secolo narra
della Compagnia di Gesù che decide di mandare in Giappone due giovani fratelli:
Sebastian Rodrigues e Francisco Garupe per diffondere la fede e svolgere
un'indagine sul padre gesuita Cristovao Ferreira, accusato di apostasia.
I due giovani Gesuiti, dotati di grande entusiasmo e spirito di sacrificio,
dovranno presto confrontarsi con la dura realtà del Giappone e con le feroci
repressioni. In questo periodo tanti cristiani, nonostante le atroci sofferenze,
prima di morire invocano il nome di Cristo e levano l'ultimo inno alla sua
gloria
Nel film c'è una grande comprensione per le debolezze umane riscattate dal
perdono che eleva e irradia la persona.
Anche la fede viene messa a dura prova dal silenzio di Dio che sembra
indifferente davanti alle sofferenze umane. Però è soltanto un silenzio
apparente, poiché spetta all'uomo cogliere anche i più impercettibili segni.
Spesso Dio dà all'uomo la forza di superare le difficoltà, e cammina
silenziosamente accanto a noi, partecipando alla nostra sofferenza, detergendola
con le lacrime.
Il finale del film apre il cuore alla speranza, e mostra il gesuita morto con
una croce di legno nelle mani, messa di nascosto dalla moglie . Ciò dimostra che
il seme del cristianesimo, nonostante la feroce e violenta repressione, é
riuscito a dare i suoi frutti.
Il film suona come un'intensa e commovente preghiera che si eleva verso le
scintillanti e luminose sfere celesti.