15/12/2016 ● Cultura
Guglionesi e l’obiettivo di uno studio socio-economico per rilanciare il suo territorio
Si è parlato recentemente di assenza della politica a Guglionesi. <<La nostra
comunità appare sempre più come un’entità ‘dispersa’. Che non ha un progetto di
futuro su cui organizzare un impegno collettivo (…). Il risultato : stanno
condannando la nostra comunità verso una deriva di decadenza lenta ed
inesorabile… >> (così Unità Democratica per Guglionesi). Edmund Phelps, premio
nobel (2006), nel suo Mass Flourishing (2013) viene proposta la distinzione fra
la ‘prosperità’ dei cittadini e la loro ‘fioritura’ (coltivare l’immaginazione,
esercitare la curiosità). La ‘fioritura’ degli individui è indispensabile per lo
sviluppo della creatività. Insomma, quando si è a corto di idee si segna il
passo. Ciò detto, sarebbe auspicabile coinvolgere l’Università degli Studi del
Molise (facoltà di economia) al fine di produrre uno studio del territorio di
Guglionesi da un punto di vista socio-economico. L’Ateneo molisano dovrebbe
studiare le ricchezze del territorio da valorizzare. Un percorso che
l’Amministrazione comunale e il citato Ateneo dovrebbero intraprendere al fine
di impegnare docenti ed esperti a vagliare le caratteristiche di Guglionesi e
del suo territorio, per poi riconsegnare al Comune un elaborato di idee guida
finalizzate alla valorizzazione di tutta l’area. Un lavoro dunque che partendo
da uno studio dell’intero territorio e delle sue caratteristiche si proporrà di
fornire input funzionali a rilanciare il territorio medesimo e il suo tessuto
economico e imprenditoriale. Dalle colture al patrimonio urbanistico.
L’obiettivo pertanto è quello di ottenere spunti da cui gli esperti
dell’Università potranno attingere per la loro relazione. Si tenga presente che
“l’Università ha il compito fondamentale di promozione sociale e di volano di
sviluppo e crescita nel proprio territorio” (così Antonio Uricchio, Rettore
dell’Università di Bari).
Tutto ciò rappresentato, mi piace altresì segnalare il caso di una imprenditrice
di successo grazie alle cipolle (Antonietta Melillo), abitante ad Alife in
provincia di Caserta. La signora Melillo, trentotto anni, mai avrebbe pensato di
diventare un’imprenditrice restando a vivere ad Alife, un paese di campagna di
settemila anime. Il successo lo deve proprio alle cipolle di Alife che grazie a
lei sono diventate un Presidio Slow Food. <<Molti mi dicevano che con le cipolle
non si vive, che nessuno le mangia più, ma alla fine sono riuscita a dimostrare
il contrario>>. Grazie alla sua caparbietà oggi ad Alife si è creato di nuovo un
florido mercato e la cittadina è tornata a vivere. La signora Antonietta crede
nell’agricoltura biologica, nella rotazione dei terreni. Ha il diploma di perito
agrario; “ogni giorno, però, devo imparare la pratica”. <<Ai giovani,
soprattutto alle donne, dico di non spaventarsi e di tornare a coltivare la
terra perché è gratificante e perché si guadagna anche in salute (…). Questa del
ritorno alla terra è un’idea che si sta diffondendo però lo Stato dovrebbe
aiutare di più i giovani imprenditori. Aprire un’azienda agricola significa
affrontare grosse spese, se non avessi avuto il sostegno di mio marito, non ci
sarei mai riuscita. Non Basta dire di tornare a coltivare ma è necessario
stanziare più fondi. Produco le cipolle in agrodolce e la crema di cipolle…
Consiglio di assaggiare la frittata di cipolle…>> (cfr. la Repubblica. It).
Ribadisco, pertanto, l’auspicio per la comunità guglionesana affinchè possa
centrare l’obiettivo di attirare investimenti pubblici e privati in sapere,
conoscenza, cultura. L’acquisizione di linee guida per la valorizzazione
dell’intero territorio è fondamentale.
Chiudo con un interrogativo posto anni fa: “Saprà Guglionesi resistere al
fascino di una resa gentile”?