13/12/2016 ● Scuola
Studenti di Guglionesi premiati al "Concorso di poesia dialettale ‘A Paranze"
[Prof.ssa Calvano Laura] - Ennesimo riconoscimento per gli studenti
dell’Omnicomprensivo di Guglionesi premiati nella 27° edizione del Concorso di
poesia in vernacolo molisano “San Pietro Apostolo” organizzato dall’associazione
culturale ‘A Paranze di Termoli per le scuole Primarie e Secondarie di Primo
grado. La cerimonia di premiazione, presentata da padre Enzo Ronzitti, è
avvenuta il 10 dicembre 2016 alle ore 16,00 presso la sala consiliare del comune
di Termoli alla presenza dei giovani poeti di varie scuole molisane e delle loro
famiglie. Per la sezione della Scuola Secondaria di I grado, che quest’anno ha
fatto registrare la partecipazione di numerosi alunni di Guglionesi guidati dai
rispettivi docenti di Lettere, si è aggiudicata il secondo posto Smargiassi
Tamara della classe III C con la poesia “A bellazze da nateure”, La bellezza
della natura, una riflessione sul senso della creazione e sulla presenza
dell’impronta divina celata dietro le meraviglie della natura, mentre l’alunna
Di Vittorio Gessica della stessa classe è stata segnalata per la poesia “A
Premavere”, La Primavera. I ragazzi, che hanno recitato i loro componimenti
dialettali dopo la lettura del testo in Italiano da parte di padre Enzo, sono
stati premiati dalla sorella di Cappella, che ne ha onorato la memoria recitando
i versi del suo componimento “L’angelo”.
Un grande apprezzamento meritano tutti i poeti in erba che hanno partecipato e
un plauso va a Padre Enzo che con passione contribuisce a mantenere vivo,
attraverso questo concorso, l’uso del dialetto.
Di seguito sono riportate le due poesie premiate.
A BELLAZZE DA NATEURE
A leune che ze spècchie saupre u laghe,
u ddaure du mare,
i chjeure che leucchene d’acquaracce
e u remaure du chjeume
me fanne avvedà lundane.
Secueure na sctàlle,
nu maunne ndire
o angaure de cchieu,
de secueure De’
ha creiète tanda bellazze
che me fa aremanà senza parole.
E pe gasse
tutte i crejateure
so cuendinde
e qualle che tinghe atturne
me fa sctà cuendende.
Nu tremaure
nu vende leggire
e a presenze se
me fanne capé
ca bellazze du maunne
n’ze guarde solamènde,
ma ze sènde.
LA BELLEZZA DELLA NATURA
Il riflesso della luna sul lago,
l’odore del mare,
i fiori che brillano di rugiada
e il gorgoglio del torrente,
mi fanno vedere lontano.
Di certo una stella,
un universo
o ancora di più,
sicuramente Dio
avrà creato tanta bellezza
che mi pervade i sensi.
E in suo onore,
tutte le creature
gioiscono
e ciò che mi circonda
mi fa rallegrare.
Un brivido,
la leggera brezza,
e la sua presenza,
mi fanno capire…
che la bellezza del creato,
non la si osserva soltanto,
ma la si avverte.
***
A PREMAVERE
Ca tavele de cueleure
guje vuje cregà tanda chjeure.
Chjeure pe tutte i sctaggeune
lebberanne i cueleure da preggiaune.
Arèpe u tebbatte
spalaje u verde
e desagne i zambatte.
Pu guarde i recurde dandre u core
p’accumenzà chi cuerolle
a dareie faurme e chelaure.
Nen ge sctanne cueleure bille e breutte
ce sctanne chjeeura bbune pe teutte.
Lebbere i cueleure da preggiaune
P’ arejalà a cacchedeune
a gioie dandre u core.
LA PRIMAVERA
Con la tavolozza dei colori
oggi voglio creare tanti fiori.
Fiori per ogni stagione
liberando i colori dalla prigione.
Apro i tubetti
scelgo il verde
e disegno i gambetti.
Poi osservo i ricordi nel cuore
e comincio con le corolle
a dar forma e colore.
Non ci sono colori belli e brutti
esistono fiori belli per tutti.
Libero i colori dalla loro prigione
per regalare a qualcuno
la gioia nel cuore.