25/11/2016 ● Politica
27 novembre, Referendum costituzionale: incontro con il Comitato per il SI Guglionesi
Con l’avvicinarsi della scadenza referendaria si alzano i toni dello scontro
utilizzando argomenti (vedi i Killer seriali, scrofa ferita, menomato morale)
che poco hanno a che fare con la Riforma stessa e che alimentano pericolose
tensioni sociali nel Paese. Sforzandoci di restare nel merito della Riforma
riteniamo doveroso precisare alcuni aspetti di merito ad iniziare dal rilievo,
spesso ripetuto dal “Fronte del no”, riguardante la “dettatura” della Riforma da
parte “dei poteri forti, della finanza, degli speculatori industriali e, per
dare un tocco nostrano, della P2”.
Giova ricordare a riguardo che il primo forte impulso alla Riforma (ultimo in
ordine di tempo) fu dato dal presidente Giorgio Napolitano, all’atto della sua
re-investitura. Tale impulso fu pienamente condiviso dall’ampio schieramento
politico che sostenne la sua elezione e che tributò, allo stesso Napolitano, un
applauso “prolungato”, come riporta il verbale. Sulla base di questo impegno
assunto, il Governo Letta costituì una Commissione di Saggi (composta dai più
autorevoli costituzionalisti italiani – non certo legati ai poteri forti) che
nella sua relazione finale si pronunciò, con “opinione unanime” (come scritto
nella relazione), in favore del superamento del Bicameralismo paritario.
Evidenziò inoltre che la partecipazione di rappresentanti delle autonomie
territoriali al Senato fosse funzionale all’obiettivo sopra richiamato ( con
un’impostazione simile quindi alla Camera delle Regioni, che proponeva l’Ulivo,
al Senato Federale che proponeva il centro-destra o, in ultimo, alla mozione
congressuale approvata dalla CGIL circa l’istituzione di una Camera -il Senato-
rappresentativa delle Regioni e delle Autonomie Locali).
In continuità con questa impostazione, la Riforma non abolisce il Senato ma, con
il superamento del bicameralismo paritario (come scritto nel quesito), lo
trasforma in un Senato delle Autonomie locali composto da 74 consiglieri
regionali, 21 Sindaci e 5 di nomina presidenziale tutti senza indennità.
Le funzioni del nuovo Senato, indicate nell’art.70, riguarderanno quattro
materie: leggi elettorali, leggi costituzionali, leggi europee e ordinamento
degli Enti Locali. Su tutte le altre leggi (che rappresentano il 90% circa del
totale) il Senato potrà proporre modifiche – entro tempi certi – ma sarà la
Camera che avrà l’ultima parola. Ciò favorirà da una parte la riduzione dei
tempi di approvazione delle leggi e dall’altra la trasparenze delle decisioni.
Per quanto concerne la composizione del Senato, sostenere che lo stesso sarà
formato da “nominati” (definiti dal fronte del no “ciurmaglia di consiglieri
regionali e Sindaci inquisiti coperti da immunità”, o come “la più corrotta che
esiste” senza che ciò desti reazione) non corrisponde al vero in quanto l’art.57
prevede che i Senatori saranno eletti direttamente dall’elettorato, in
conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in
occasione del rinnovo dei Consigli Regionali (come scritto nell’art.57).
Questo continuo richiamo ai “poteri forti”, alla “lesione della democrazia”
rischia di avvelenare il clima politico e di oscurare i contenuti della Riforma
che, come evidenziato dalla ricerca CISE-Sole 24ore, piace alla maggioranza dei
cittadini. Il 57% infatti è d’accordo sul fatto che la maggior parte delle
leggi, in virtù del superamento del Bicameralismo paritario, possa essere
approvata solo dalla Camera e l’83% ritiene positivo che il Governo possa
chiedere alla Camera di deliberare su alcuni provvedimenti in tempi certi.
Definire “killer seriali” chi vota “SI” significa alimentare tensioni nel Paese
che possono sfociare, come già accaduto, in forme di intolleranza, di
intimidazione e di violenza (vedi i gravi fatti di Firenze e Napoli). E’ quindi
importante attenersi ai contenuti della Riforma Costituzionale.
Per questo motivo Domenica 27 novembre alle ore 16,30, presso il Circolo del PD
di Guglionesi, il Comitato per il “SI” organizzerà un incontro con i cittadini
per parlare della Riforma, in generale, e per approfondire, in particolare, le
modifiche previste dalla stessa sul tema della “Parità di genere” (un aspetto
poco valorizzato ma che riguarda la maggioranza del Paese “le donne”) con le
quali si punta a favorire la concreta partecipazione delle donne alla vita
istituzionale e politica del Paese.
Partecipano all’incontro: l’on. Laura Venittelli, Francesca Scarpato (segretaria
dei Giovani Democratici della Campania), Pasquale Marcantonio (segretario PD
Basso Molise), Giorgio Gagliardi (Comitato per il Si Guglionesi).
La partecipazione di Francesca Scarpato riveste una particolare importanza per
la sua importante esperienza politica vissuta – come donna - in stretto contatto
con il mondo giovanile (attraversato da un profondo disagio) e per la sua
testimonianza in merito alle forti intimidazioni subite nel corso della sua
attività politica e della sua partecipazione alla campagna referendaria.
Proviamo tutti insieme a recuperare “ragionevolezza” nelle nostre azioni
isolando le minoranze violente che, con il loro agire, mortificano e scoraggiano
la partecipazione dei cittadini.