12/11/2016 ● Cultura
Film: "Fai bei sogni" di Marco Bellocchio, abbracci e carezze di una madre
L'ultima opera di Bellocchio, basato sul romanzo autobiografico di Massimo
Gramellini, presentato alla Quinzaines des realisateurs al festival di Cannes
2016 racconta la storia di un giornalista che non è mai riuscito a rimuovere il
forte dolore per la prematura scomparsa della madre, avvenuta quando lui aveva 9
anni.
Nel film, linearmente narrato è vivo e presente il rimpianto e la nostalgia per
la madre, a volte dolcissima e comunicativa, a volte assente e lontana immersa
nei suoi pensieri.
La grande casa vuota , che riemerge nella memoria del protagonista , ricorda la
solitudine e tristezza dell'infanzia, il difficile rapporto con la famiglia, la
figura autoritaria e poco comprensiva del padre.
I temi che ricorrono nel film sono la fede e il forte desiderio di infinito che
alberga nell'animo umano.
A volte le risposte legate al problema religioso sono pietismo e superficialità
di alcuni rappresentanti della Chiesa.
Nel film i sentimenti assumono un ruolo centrale, anche se non sono chiaramente
espressi rimangono abbracci sospesi e baci non dati.
L'amore e la tenerezza di una madre sono essenziali per lo sviluppo armonico
della personalità di un bambino. Mamma è la prima parola balbettata e
successivamente invocata in caso di sofferenza, dolore, solitudine, difficoltà.
Eccellente prova di recitazione degli attori e commovente film del grande
regista, che non finisce mai di stupire.