28/10/2016 ● Cultura
La "Madonna Orante" dentro la "Madonna della Misericordia"
Francesca Di Giandomenico e Paola Minoja, le due restauratrici che hanno svolto il recente restauro della Madonna della Grazie di Guglionesi presso l'Istituto Centrale del Restauro in Roma, hanno
constatato il ripensamento pittorico dell'opera da parte di Michele Greco di
Valona. La figura della Madonna, infatti, doveva essere dipinta come una "Madonna Orante",
dunque nella tipologia della preghiera con le due mani alzate. Probabilmente fu
la committenza della Confraternita di Sant'Adamo Abate, certamente suggerita da
un autorevole saggio di argomentazioni artistiche e di sapienze sacre, a richiedere la variazione nella
"charitas" della Madonna della Grazie.
"Risulta evidente ad occhio nudo anche dopo il restauro - confermano le due
restauratrici - il ripensamento dell'opera, con la mano destra della
Vergine che viene, solo in un secondo momento, dipinto sul seno, conservando la
sinistra nella primitiva posizione di orante. Anche lo studio della tavola
racconta di uno "scarto" di bottega, presentando molti nodi". Dunque,
un'opera che non fu acquisita nel patrimonio culturale di Guglionesi così come
nata dall'idea originaria dell'artista crivellesco, ma assemblata in un trittico
di immagini destinate al tema della carità cristiana (San Sebastiano e San
Rocco fungono da emblemi popolari) con la rara iconografia della "Madonna delle Grazie" che dona il latte, dal
seno materno, alle anime del Purgatorio,
Ancorare il messaggio dalla Madonna Orante dentro la Madonna della
Misericordia appare ancora una volta di più un rievocare la Bellezza nella concreta
catechesi annunciata dai colori del patrimonio storico-artistico di Guglionesi,
che giunge come identità anche culturale alla quotidianità... dal lontano 1505.