26/9/2016 ● Cultura
“O soave fanciulla” dall’Opera La Bohème di Puccini
Ho deciso di proporre al lettore un brano musicale tratto da ‘La Bohème” di
Giacomo Puccini.
“Più invecchio, più mi convinco che La Bohème sia un capolavoro e che adoro
Puccini” (così Igor Stravinskij. Detto in estrema sintesi, Puccini volle
raccontare con musiche appassionate e tenerissime la stagione dei sogni e
dell’amore di un gruppo di artisti in una fredda Parigi ottocentesca. Il poeta
Rodolfo, insieme agli amici, abita in una soffitta. E’ la vigilia di Natale ed è
quasi sera quando sente bussare alla porta. Una voce femminile chiede di poter
entrare. E’ Mimì, giovane vicina di casa: le si è spento il lume e cerca una
candela per poterlo riaccendere. Una volta riacceso il lume, la ragazza sta per
andarsene quando si accorge di aver perso la chiave della stanza. Inginocchiati
sul pavimento, al buio (entrambi i lumi si sono spenti), i due iniziano a
cercarla. Rodolfo la trova per primo e la nasconde in tasca. Quando la sua mano
incontra quella di Mimì (“che gelida manina”), il poeta chiede alla fanciulla di
parlargli di lei. Mimì gli confida d’essere una giovane ricamatrice e di vivere
sola (“Sì, mi chiamano Mimì”). Infine l’idillio dei due giovani viene interrotto
dal ritorno degli amici, gli altri bohèmiens. Ciò premesso, non può ora mancare
la dolcezza del corteggiamento tra Rodolfo e Mimì.
“O soave fanciulla, o dolce viso di mite circonfuso alba lunar in terra, vivo
ravviso il sogno ch’io vorrei sempre sognar! Ah! Tu sol comandi, amor! … Fremon
già nell’anima le dolcesse estreme, nel bacio freme amor! Oh! Come dolci
scendono le sue lusinghe al core … tu sol comandi, amore! … No, per pietà! Sei
mia! V’aspettan gli amici … Già mi mandi via? Vorrei dir … ma non oso … Dì .. Se
venissi con voi? Che? … Mimì? Sarebbe così dolce restar qui. C’è freddo fuori.
Vi starò vicina! … E al ritorno? Curioso! Dammi il braccio, mia piccina.
Obbedisco, signor! Che m’ami di’ … Io t’amo! Amore! Amor! Amor!”
Su YouTube si può ascoltare l’aria
“O soave
fanciulla”, interpreti : Anna Netrebco e Marcelo Alvarez.
Per completezza informativa c’è da dire che durante la gestazione dell’opera non
mancarono intoppi tra Puccini e i librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
Su tutto predominava l’esigenza di sintesi da parte del compositore. In
particolare Puccini intervenne sulla trama del quarto e ultimo atto dell’opera,
eliminando qualsiasi elemento del testo letterario che potesse distrarre
l’ascoltatore dalla morte di Mimì (cfr. Fernando Greco sul Blog pugliese di
Marilù Mastrogiovanni).
Da ultimo pongo la domanda: vi piace l’Opera? A tal riguardo il Sovrintendente
dell’Opera di Parigi, già alla guida del Teatro alla Scala di Milano, ha
dichiarato tempo fa tramite il quotidiano La Repubblica quanto segue: <<Da voi
non è la crisi economica a svilire l’Opera, ma la non volontà di sostenere la
cultura>>. Meditiamo su tale affermazione.
Buona lettura e buon ascolto.