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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 21/6/2016 ● Click 2616

Poesia "La voce" di Giovanni Pascoli


Maria Antonietta Cacchione © FUORI PORTA WEB

La voce è una poesia intima che con i suoi versi, ricchi di maturità espressiva, esprime la drammatica condizione esistenziale del poeta, che ha la capacità di fare emergere le fragilità umane e l'indifferenza della società nei confronti del prossimo.
La lirica racchiude, nostalgia e rimpianto per le carezze, l'amore e gli insegnamenti della madre:

E SUL CAPO BIONDO CHE AMAVI,
SENTIVO UN TEPORE DI PIANTO!
CHE TI LESSI NEGLI OCCHI, CH'ERANO
PIENI DI PIANTO, CHE SONO
PIENI DI TERRA, LA PREGHIERA
DI VIVERE E D'ESSERE BUONO!

L'animo del poeta è intriso di profondo dolore, ansia, solitudine, disperazione per le tante disgrazie, rabbia per essere stato ingiustamente accusato e imprigionato.
Nel suo cuore alberga desiderio di vendetta e rivolta per i soprusi e le ingiustizie patite. Quando le fitte tenebre oscurano l'animo e lo spingono a compiere gesti estremi, sente come un sussurro la voce della madre che lo chiama con il nome da bambino, Zvani!
Il viaggio a ritroso nella propria vita e il bisogno di rivedere , ritrovare persone e affetti perduti, riescono a lenire in parte le sue pene.
Il rapporto con i genitori, che sono le nostre radici, non potrà mai venir meno, poiché rappresenta un sicuro approdo dopo la tempesta.

 


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