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Pubblicato in data 20/5/2016 ● Click 1540

Fusione di Comuni e opportunità di sviluppo socio-economico del territorio


Pietro Di Tomaso © FUORI PORTA WEB

In un mio articolo del 25 agosto 2015 (L’idea di una ‘Fusione di Comuni’ per giungere al Comune Unico “Nuova Termoli”) segnalavo l’esito positivo del referendum per la Fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore (Comune Unico: Pescara). Purtroppo la Regione Abruzzo ancora non procede ad approvare la legge regionale di Fusione dei tre Comuni. Intanto, nella legge di stabilità approvata in Parlamento a fine anno, sono stati fissati alcuni principi importanti. Tra questi , “svolgere le proprie funzioni in modo più efficiente e a costi minori e per essere in grado di intercettare al meglio le opportunità di sviluppo, i comuni italiani devono accelerare sulle fusioni”. La Legge di stabilità 2016 stanzia un sostanzioso incentivo economico ai comuni che si fondono per i dieci anni successivi alla fusione, verrà erogato, in aggiunta a quelli ordinari, un trasferimento aggiuntivo pari al 40 % dei soldi che riceveva nel 2010. Dunque, siamo in presenza di una novità importante da cogliere. Analogamente è in corso il dibattito sul ruolo delle Regioni e sul loro attuale assetto. A tal riguardo, il 21 novembre scorso a Perugia, i presidenti di Toscana, Marche e Umbria si sono incontrati e sul tema hanno ragionato di una macro-Regione (‘Italia di mezzo’) che otterrebbe, superando i localismi, maggiori risorse ed economie di scala. Anche qui il Molise e l’Abruzzo sembrano addormentati.

Sul “Quotidiano,it” della provincia di Ascoli Piceno si legge : Angiolelli “la fusione fa la forza”. Il consulente abruzzese redattore dello studio di fattibilità della ‘Nuova Pescara’ ritiene che la fusione sia ormai indispensabile : “la politica che la osteggia è contro il vero cambiamento”. “Sono convinto – dichiara il prof. Angiolelli – che la fusione tra enti locali sia la via maestra da seguire per una efficace oltre che efficiente gestione del territorio da parte delle istituzioni pubbliche. Tale via è indicata da consolidate esperienze internazionali (dal Giappone al Canada) e confermata dal legislatore italiano (si veda al riguardo la Legge Finanziaria 2016)… Ritengo che le difficoltà restino esclusivamente legate ad una parte della classe politica (esponenti sia di centro-destra che di centro-sinistra) che, almeno in Abruzzo, continua ad osteggiare tale ‘innovazione’. Questa parola, abusata in tutti i settori della politica, non si traduce quasi mai in cambiamento. Ritengo che la numerosità dei comuni coinvolti nel progetto non sia un problema ma una opportunità. (…) E’ importante che tutti comprendano appieno tale opportunità di sviluppo socio-economico del territorio e siano disposti a ‘cedere’ sul fronte della propria ‘identità cittadina’. Questa è, a volte, utilizzata solamente come alibi per osteggiare il processo di fusione… I vantaggi di una operazione di fusione consentono agli operatori del tessuto economico locale di interfacciarsi con un unico interlocutore pubblico con una unica strategia integrata di sviluppo del territorio. Si pensi ai tanti regolamenti comunali, al momento esistono delibere distinte per ognuno dei Comuni, con la fusione ci sarebbe una unicità che si tradurrebbe in semplificazione amministrativa. Oltre ad una burocrazia più ‘fluida’, inoltre, si avrebbero maggiori opportunità anche in termini di marcheting territoriale per la serie ‘l’unione fa la forza’ (…) Sono convinto che il processo di fusione sia un tema politico trasversale e che, al giorno d’oggi, una politica illuminata debba avere a cuore il benessere della Comunità di area vasta e non la protezione di questo o quel ‘campanile’”. La considerazione finale del prof. Angiolelli è la seguente : “ Possiamo dare forma al nostro futuro o lasciare che siano gli eventi a dargli forma” (una frase di Barack Obama).

Da ultimo un pensiero per Guglionesi, la cittadina molisana che vanta una estensione territoriale notevole e una posizione tra mare e collina, a circa 10 chilometri dalla costa adriatica. Se non piace l’idea di una Fusione riguardante un’area vasta (come quella delineata nel mio articolo citato all’inizio), si può optare per una ‘Fusione’ diversa. Si tenga presente che Agro-alimentare, paesaggi, turismo, green economy, sono i pilastri della sua economia locale. La politica ha l’obbligo di indicare prospettive e opportunità. La Regione Molise sostenga i Comuni nelle attività di analisi preliminare ai progetti di Fusione ed eroghi contributi per studi di fattibilità commissionati a professionisti esterni.


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