Maria Antonietta Cacchione © FUORI PORTA WEB

Il film, presentato all'ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia racconta la storia di Anna, donna insicura, repressa e angosciata che, oltre a prendersi cura dei genitori anziani, deve occuparsi di due figlie e del figlio sordomuto e vivere un rapporto conflittuale col marito violento.
La protagonista, per evadere dalla dura realtà, si rifugia in un mondo onirico, pieno di segni.Le forti immagini si materializzano sullo schermo e riproducono insicurezze, paure, ansie e angosce.
L'immagine ricorrente è l'improvviso apparire di un mare minaccioso e l'addensarsi di nuvole che oscurano il cielo.
Reiterate le scene delle liti in famiglia e dei ricordi d'infanzia che riaffiorano spesso.
Dolcissimo il rapporto col figlio sordomuto, che riesce a farla sorridere.
L'intenso amore per i figli le consentono di rinunciare ai facili guadagni del marito e trovare la forza di denunciarlo.
Lo spettacolo è impreziosito dalla colonna sonora e da alcune canzoni che esaltano la storia.
La forza e la bellezza delle immagini irreali, ricordano alcuni film di Fellini.
Grandissima prova della Golino, in perfetta sintonia con il difficile e controverso personaggio, ricco di sfumature.
Il regista ha dato vita a un meraviglioso e coinvolgente spettacolo, che rimane impresso nella mente e nel cuore dello spettatore, mettendo in moto profonde riflessioni.