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Caro DirettoreGuglionesi
Pubblicato in data 26/9/2014 ● Click 1710

L’eclisse pubblica dell’ultima generazione dei giovani guglionesani


Arcangelo Pretore © FUORI PORTA WEB

Caro Direttore,
A voler stimare la consistenza numerica dell’ultima generazione giovanile , quella che va dai 14 ai 29 anni , in quanto a partecipazione alle rare manifestazioni pubbliche che a vario titolo si tengono a Guglionesi : alla Casa del Fanciullo, al Cine- teatro Comunale c’è da rimaner basiti, se non preoccupati, dalla ricorrente defezione, quasi in toto , dell’ultima generazione giovanile . Una disaffezione partecipativa agli incontri pubblici, che sebbene siano rivolti a tutti dovrebbero quantomeno indurre nei giovani , che pure sappiamo esserci, un interesse generico o specifico ( si sono svolti recentemente due incontri pubblici aventi come target di riferimento proprio la fascia giovanile! ) per i problemi locali o a quel che resta della nostra cultura e delle nostre tradizioni . Un eclisse generazionale che merita qualche considerazione e forse una più approfondita riflessione , quantomeno per capire in quale direzione ci porteranno i nostri giovani ( visto che la sicurezza sociale prossima ventura farà in parte affidamento sulle loro contribuzioni INPS) poiché, giocoforza , il paese cammina sulle gambe delle persone e, se non sono anche gambe giovani, è dubbio che questo paese possa avere un futuro migliore dell’attuale nostro presente .E’ già in atto e presumibilmente si accentuerà più in futuro una specie di diaspora d’età che a livello locale ci priverà di continuità familiari, braccia, competenze e intelligenze native che generosamente foraggiate dalle generazioni dei padri in età scolastica , troveranno occupazione e sistemazione in altre geografie ( può essere già questa prospettiva motivo di disincanto e di un certa indifferenza per quanto in qualche modo il territorio tenta ancora di discutere e di offrire ). Genera una certa inquietudine , a guardarsi intorno in questi appuntamenti paesani , una sofferta rassegnazione nel constatare che Guglionesi sta inesorabilmente diventando di fatto un paese per vecchi . Sono infatti prevalenti le persone d’”antan” che, godendo di molto tempo libero , presidiano quasi ogni giorno le passeggiate più caratterizzanti del nostro paese , rappresentativi dello “spirito del luogo”: Castellara e Lungomare ; presenze abitudinarie che nell’incontrarsi si rassicurano a vicenda su “come va la vita” ,con scarse se non irrilevanti contaminazioni intergenerazionali . In quanto ad una disanima più articolata del capitale umano che il nostro paese realmente può mettere in campo ( anche per una mera questione di spazio ) la mia è di fatto una rappresentazione parziale ( poiché centrata prevalentemente su un età della vita: quella giovanile ) di quello che il paese offre e di ciò che manca perché la nostra comunità possa esprimere una corroborante e rassicurante amalgama sociale che parimenti possa dare impulso ad una urgente ,necessaria innovazione sociale che sia supporto e terreno fertile per la sempre declamata e spesso, da noi irrealizzata ,innovazione organizzativa e/o tecno-economica delle attività produttive locali. Innovazione sociale inevitabilmente intesa soprattutto come innesti giovani , creativi, nella conduzione delle ditte locali , in grado di assumersi i rischi d’impresa ( specie nella nostra modesta imprenditoria locale decotta e cristallizzata , spesso a guida patriarcale) unitamente ai possibili successi ( e guadagni), capaci di sostituire con efficacia nei diversi settori produttivi e soprattutto nella politica locale la “vecchia guardia” ,che spesso ostacola perfino con il peso ingombrante delle molto paesane biografie il ricambio generazionale. Dicevo della deludente partecipazione giovanile agli incontri pubblici, che erroneamente parrebbe deporre per una loro assenza fisica dal paese, cosa che non è, perché non appena ci si sposta dalla sala Convegni della Casa del Fanciullo al bar che fa angolo con Via Milano limitrofo a Castellara oppure, scendendo le scalette , si dà un’occhiata al bar all’ ingresso del paese, tra” Lungomare e castellara” le aree esterne dei bar è spesso pullulante di giovani relaxati ,gradevolmente accorti a sorseggiar bevande , ad assaporare stuzzichini , socievolmente intenti a passare la serata, e spesso anche buona parte della nottata ,specie durante la calda estate. Per carità niente da ridire , il bar è il luogo verace in cui la variegata umanità locale si esprime in modo più ruspante soprattutto quando la socialità è favorita nella spigliatezza da un buon bicchiere di qualsiasivoglia bevanda. Ma ,mi si consenta almeno un’ovvietà : nonostante le mode ed i tempi diversi , l’avvicendamento generazionale della “cultura del bar” di oggi non ha aggiunto molto ai similari ritrovi sociali genitoriali che disseminati il paese , prima si chiamavano “cantnol”, osterie, poi bar, anche associati a pizzerie, paninoteche, stuzzicherie. Ad onor del vero , qualche interessante contributo d’opinione in seno a questa calma piatta giovanile pur si muove . Mi riferisco all’effervescente ed a volte positivamente pungolante “movimento grillino” guglionesano , forte di una consistente componente giovanile , che tuttavia , anche se continua a farsi sentite in alcune sue componenti , ultimamente ha perso il” logo” per strada, limitando l’opposizione al “Sistema” ad una episodicità slegata da visioni sociali d’insieme ; come pure i ” Fratelli d’Italia” guglionesani : una formazione a forte impronta giovanile che è perfino riuscita a organizzare una propria” festa di partito” ad imitazione delle storiche compagini politiche compaesane più rappresentative . Pure interessante è da un altro versante il circolo Arci di Guglionesi che pur puntando su un sicuro consolidato culturale non ha molta visibilità nel corso dell’anno . A mio avviso , quelli fin qui citati sembrano aggreganti tentativi embrionali soprattutto giovanili che non hanno un portato sociale e politico e quella necessaria trasversalità capace di operare quel salutare cambio di paradigma( una scientifica rivoluzione! Secondo Thomas Kuhn) nella politica guglionesana . Paiono increspature di superficie ,utili ed interessanti nel mare della nostra società liquida di oggi ( prendo qui a prestito un concetto molto efficace e fortunato del sociologo Zygmunt Bauman ), che lasciano intatte le sovrastrutture statuali e partitiche anche se oggi sono diventati simulacri di sé stessi o fortezze vuote, comunque detengono un consenso passivizzante e spesso indifferente ; anche da qui in gran parte origina il vuoto partecipativo che qualsiasi iniziativa istituzionale fa spesso oggi registrare . Parlavo prima di eclisse pubblica della componente giovanile del paese , ma in fondo lo facevo solo per arrivare ad una conclusione in qualche modo ottimistica . Infatti ad una lettura della condizione giovanile, che a Guglionesi può sembrare di primo acchito sconfortante, si deve comunque associare il principio della loro responsabilizzazione rispetto al territorio cui comunque appartengono per nascita e per censo, non fosse altro che di fatto buona parte dei nostri giovani saranno comunque eredi biologici di una parte ragguardevole del nostre terre, delle nostre case , dei nostri molti o pochi risparmi , che comunque avranno l’onere di governare, vendere o svendere . Concludo , riprendendo la metafora iniziale ; dopo l’eclisse di un astro , lo stesso torna a vedersi in cielo, e ci appare perfino più luminoso . Così accadrà anche per i nostri giovani ; torneranno ad occuparsi con maggiore intensità ed impegno del bene comune del nostro paese.


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