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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 12/3/2008 ● Click 1650

Verso candidabili “visti e rivisti”, poche intese innovative


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

A pochi giorni dalla presentazione delle liste, molti disaccordi sono in atto, poche le intese innovative. Salvo sorprese “vere” dell’ultimissimo minuto. Attendiamo liste e programmi per confrontare il "nuovo" che cresce.
In molti casi già estratti i certificati elettorali. Inesorabili entrano in gioco la strategia dei candidabili e, in taluni casi, vecchi personalisimi, sotto la minaccia: verso due o tre liste?
Nel centrodestra sembra ormai avviata la campagna elettorale, sintomo che la rottura con una sua parte moderata, esclusa (o auto-esclusa?) dallo schieramento, abbia liberato energie e idee per procedere senza troppi vincoli. Tuttavia si attende la presentazione della lista civica (con Antonacci candidato Sindaco?) per misurare il grado di novità nell’alternativa al decennio Bellocchio. A partire dalla facce “nuove”.
Il centrosinistra non trova ancora l’accordo con l’area moderata "esterna" e con la quale negli ultimi giorni si è aperto un doppio fronte, di confronto e di trattativa (è in corso una pausa di riflessione dopo un approccio preliminare sfociato in uno scontro reminescente, più dialettico che politico). Nel centrosinistra si scatena anche il caso dell’area moderata "interna" (ex Margherita), alla quale, durante l'ultima riunione, sono arrivati “apprezzamenti poco costruttivi" da parte di alcuni esponenti della sinistra estremista e radicale. Marcantonio attende il “consenso” della coalizione per annunciare la candidatura a Sindaco, candidatura gradita e sostenuta dal nucleo Bellocchio e passivamente accettata dall'area moderata "interna". Cosa succederà?
Per il centrosinistra è evidente che l’ingresso di altri moderati fornisce una maggiore potenzialità sul risultato elettorale, ma ci sono lo scoglio di varie pregiudiziali poste al dialogo (non ultima il candidato Sindaco) e il grosso dilemma delle “facce” da mettere in campo, dilemma che potrebbe portare, se l'accordo arrivasse, ad una lista civica di “visti e rivisti”, almeno negli ultimi quindici anni di Amministrazione municipale, con molti ex consiglieri, ex assessori, ex Sindaci ed ex candidati fino a risalire a liste dell’ultima stagione a marchio DC (dunque 20-25 anni di militanza).
Il futuro del paese?
Sicuramente tre liste civiche gioveranno a poco, con una missione unitaria praticamente impossibile nel dialogo politico allorché arriveranno le fasi extra-comunali (provinciali e regionali).
Ogni schieramento è orientato verso una partecipazione ridottissima della componente femminile e, dunque, di rinnovamento serio (due o tre candidati Sindaci potrebbero provenire dal Consiglio comunale uscente). Il confronto politico non è sul programma ma sul numero di voti da rastrellare in "last minute", tentando una "incursione mirata" di voti da destra e sinistra e viceversa. Cioè crearsi una minoranza dentro la maggioranza. La politica locale è una somma di consensi (voti) e non un insieme di intese innovative (idee). Se veramente le liste civiche finiranno per presentare troppi, tanti “visti e rivisti” un dato politico oggettivo già c’è: Guglionesi deve lavorare tanto, molti anni ancora, per far crescere tra i giovani l’impegno a “fare politica”.


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