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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 7/2/2014 ● Click 1308

Da COSIB a ARSAP: aprire una discussione sul riordino dei consorzi industriali


Pasquale Marcantonio © FUORI PORTA WEB

Da tempo come Dipartimento Ricerca e Innovazione del PD abbiamo ritenuto che, un forte elemento di competitività industriale, passa solo attraverso un cambiamento radicale della governance dei consorzi industriali, e, per questo abbiamo sollecitato piu’ volte il nostro presidente Frattura e la Giunta Regionale a prendere i dovuti provvedimenti di riforma. Esprimiamo, quindi, grande soddisfazione per l'attenzione che finalmente il Consiglio Regionale ha deciso di dedicare a questo argomento, presentando ben due distinte proposte di legge, che vanno entrambe nella direzione di modificare radicalmente la struttura e le funzioni dei consorzi industriali regionali (Proposta di legge regionale n. 45 della Giunta Regionale (allegato alla delibera n. 596 del 10 novembre 2013) e Proposta di legge Regionale n. 12 dell’opposizione Regionale).
Spesso negli ultimi anni in questi enti di sviluppo, il prevalere degli interessi politici su quelli economici ed operativi è stata deleteria non solo per lo sviluppo delle imprese che vi sono insediate, ma per lo sviluppo economico dell'intera regione. Abbiamo assistito spesso alla sostituzione del potere politico a quello tecnico con riusultati poco soddisfacenti.
Come PD attraverso i Dipartimenti Ricerca e innovazione e come Dipartimento Lavoro abbiamo sostenuto che uno degli obiettivi che la nostra Regione deve perseguire è lo snellimento della macchina amministrativa e, di conseguenza, la riduzione del costo dei servizi pubblici, senza intaccarne la qualità e la quantità dei servizi.
I consorzi industriali esistenti sono l'esempio più calzante di qualche inefficienze; tre consorzi industriali, dislocati su un territorio piccolo e poco industrializzato, hanno tre strutture organizzative distinte e pur avendo problematiche comuni, sono gestiti disgiuntamente, senza che l'uno faccia tesoro dell'esperienza e delle buone pratiche degli altri. Subiscono fortissime pressioni politiche (per non dire che sono completamete gestite dal potere politico) e spesso non hanno le risorse per fornire quei servizi di cui le imprese hanno bisogno.

L’intervento legislativo proposto dalla Giunta Frattura, che speriamo concluda il suo iter nel piu’ breve tempo possibile (oggi alla Prima commissione), non è una semplice riforma ma una vera e propria rivoluzione nella gestione della politica industriale regionale che insieme al privato puo’ portare sicuramente ad un rilancio delle attività produttive sul territorio. L’idea forte della riforma che condividiamo, è quella che entrambe le leggi presentate in I commissione prevedono, di accorpare sotto un unico soggetto la gestione dei tre consorzi attualmente esistenti.
Alcune osservazioni che vanno fatte dopo una attenta lettura delle proposte sono sicuramente i seguenti punti che condividiamo :

1. La riduzione del costo dei servizi (tariffe piu’ basse) resi alle imprese insediate nelle aree industriali visto come l'obiettivo prioritario di questo intervento legislativo.

2. Ridurre i costi di gestione dei servizi comuni, facendo leva su economie di scala, coinvolgendo anche i comuni vicinori alle aree produttive, e attraverso un coordinamento delle decisioni politiche attraverso un unico organo amministrativo che attua le disposizioni regionali di politica industriale.
3.L’attività della pubblica amministrazione, a svolgere il proprio ruolo trattando in maniera diretta solo quelle attività che i privati, non possono svolgere adeguatamente per soddisfare l'interesse collettivo.

4.Semplificare ulteriormente l'organizzazione della politica industriale, riducendo al minimo i passaggi “politici” ed accorpando ancora altre funzioni che oggi vengono svolte da soggetti diversi, comunque riconducibili alla regione.

5.Un elemento importante della riforma proposta che è tra altro condivisibile e che il nuovo ente proposto possa gestire, su proposta dei comuni, anche le aree P.I.P. e le aree di portinenze siano esse industriali, artigianali o commerciali.

Interessante la fase transitoria anche se lunga, il fatto che seconda la proposta presentata dalla Giunta il nuovo ente non si fa carico delle gestioni precedenti, riconducendole ad una contabilità separata da assegnare a tre commissari, i quali devono portare a termine le operazioni di liquidazione entro un anno (troppo lunga) (articolo16 della PDL 45).

Interessante e degno di nota e condivisibile è la modalità di scelta del Direttore Generale del nuovo Ente (ARSAP), infatti la proposta della nostra Giunta Regionale affida ad una selezione pubblica l’individuazione del direttore e stabilisce criteri di competenza e professionalità mentre nell’altra proposta della minoranza, la nomina degli amministratori è rimandata al consiglio Regionale e quella del Direttore ad una selezione tra il personale in servizio nei precedenti consorzi. Un altro elemento che accomuna le due proposte è la previsione di un soggetto, allargato ad enti diversi dalla regione, che elabori proposte di politica industriale che questa possa recepire.
Entrambe le proposte presentate su questa questione, sono poco innovative perché riproducono vecchi schemi organizzativi che si sono dimostrati poco efficaci. Interessante è invece la istituzione della “consulta delle attività produttive” articolo 14 che, allargata a tutto il partenariato economico e sociale, possa esprimere pareri e dare indicazioni sulla politica economica regionale.

Diventa interessante in questa fase di congresso regionale che vede il suo culmine nelle primarie del prossimo 16 febbraio 2014, aprire un dibattito pubblico sui temi della riforma di “riordino delle funzioni in materie di Attività Produttive” oggi in I Commissione; con auspicio che il dibattito sul territorio contribuisca a migliorare ulteriormente una gia ottima proposta di Legge Regionale.

Termoli li 5 febbraio 2014
Dipartimento Ricerca e innovazione PD
Marcantonio Pasquale


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