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Caro DirettoreGuglionesi
Pubblicato in data 5/2/2014 ● Click 1664

Un fantasma si aggira per il paese: è il web bellezza!


Arcangelo Pretore © FUORI PORTA WEB

Confortata dai numeri (unmilionecinquecentomila contatti dalla sua inaugurazione ) la piazza virtuale di Guglionesi, ovvero Fuoriportaweb, progressivamente, sta surrogando i luoghi della nostra memoria sociale condivisa : le piazze, le strade, i giardini pubblici , abituali luoghi pubblici d’incontro , passeggio e ritrovo dei guglionesani . E’ un bene è un male ? Ai posteri l’ardua sentenza! Di anno in anno , in crescendo , il numero di compaesani , immigrati ed emigrati vanno ad aumentare la schiera di coloro che smanettando su una tastiera scrivono o leggono un articolo sul blog intrattenendo interlocuzioni , a dire il vero solitarie, con un target di lettori non identificati che curiosando tra “le offerte” del blog leggono i diversi contributi che “redattori” identificabili scrivono Pagine virtuali , come l’immagine riflessa in uno specchio ( che non è ) che invece sul WEB paradossalmente lascia una traccia dell’esserci stato , per sempre o almeno finché la tecnologia remota riesce a conservare le tracce delle memorie . Per capire oggi la portata del blog locale basti considerare il dato illuminante dei contatti quotidiani che sfiorano i 900,per desumere che quella che stiamo vivendo nella nostra comunità è un vero e proprio cambio di paradigma della interazione comunicativa. Ed Il Web in effetti rappresenta una rivoluzione poiché nella interazione comunicativa si lascia involontariamente indietro, in quanto superata , buona parte di quella concreta dell’interlocuzione coinvolgente del faccia a faccia per approdare volontariamente a quella semi-anonima un po’ ” freddina “ del Web. D’altronde è un dato di esperienza comune che i contatti e le frequentazioni quotidiane con altre istituzioni pubbliche forti quali il Comune e la Chiesa fanno registrare una partecipazione reale ( delle persone in carne e ossa) in netto decrescendo . Infatti i concittadini che quotidianamente accedono ai servizi dell’Ente locale : luogo laico della nostra appartenenza istituzionale ( se si esclude l’andirivieni di coloro che per mandato istituzionale , in quanto eletti : sindaco ed assessori… devono esserci ; il personale dipendente … ) coloro che,” de visu , “hanno rapporti con il Comune non superano le duecento unità giornaliere . D’altro canto coloro che nelle celebrazioni quotidiane seguono la messa , neppure arrivano al centinaio (a parte i funerali partecipati da una rappresentanza composita della popolazione ) , tranne l’impennata domenicale e delle altre feste comandate: giorni speciali in cui la maggiore libertà dagli impegni occupazionali invoglia ad una maggiore partecipazione ( 5-600 presenze alla domenica ; un centinaio circa fedeli partecipanti alla messa vespertina . I luoghi della socialità condivisa: strade, piazze , giardini pubblici si svuotano sempre più con l’ordinario trascorrere dei giorni . Si popolano relativamente i” non luoghi” ( spazi privati aperti al pubblico con finalità commerciali ) : supermercati ; relativamente il mercato settimanale del martedì , mentre languono le attività commerciali individuali ( se non sono moribonde ). Tuttavia c’è un luogo lassù nel cielo che incrementa di giorno in giorno il numero delle “anime vive” , ovvero dei guglionesani che si mettono in telecontatto tra loro attraverso Il “ Fuoriporta virtuale” ; un altro” non luogo” in cui le persone ovvero le ,loro “entità” utilizzando una tastiera scrivono nell’idioma standardizzato del nostro italiano corrente : pensieri , idee fatti che un tempo, preferibilmente avrebbero comunicato a voce all’altro interlocutore: compagno , amico, amica , un semplice conoscente, occasionalmente parte del gruppo ( e probabilmente lo avrebbero fatto in guglionesano! ) . Probabilmente si fruisce della preziosa disponibilità del titolare del sito ( i blog brothers Sorella ), forse, con il lodevole recondito intento di riavviare in qualche modo una socialità partecipata , foss’anche virtuale ,in via di estinzione , comunque uno scrivere e leggere per socializzare e condividere delle idee , problemi, esprimere criticità ; anche tener di conto dei vivi e dei morti , intervenire nel dibattito politico locale, che sempre meno si svolge nelle sedi a ciò deputate e, sempre più diventa un dibattito sterilizzato dalla distanza e dai tempi di risposta ; una modalità di comunicazione che nel differire l’interlocuzione fa perdere l’aspetto colloquiale poiché l’attesa risposta alle problematiche sollevate può anche non esserci, cosa che non accade nel faccia a faccia che di per sé impone un ribattere immediato, pena la perdita altrettanto immediata di credibilità . Sul Web il contatto è affidato al buon cuore e alla disponibilità ad entrare nel dibattito di altri corpi dispersi un altrove individuale ,familiare paesano , perfino extraterritoriale , anonimo per lo scrivente , comunque persone empaticamente interessate ad entrare in comunicazione con qualcuno dei cento e più redattori del blog paesano seguendo simpatie , antipatie contrapposizioni e tant’altro nell’accordare i contatti. Un popolo, quello di Fuoriportaweb, diversificato, di assidui lettori di altrui virtualità i cui corpi invece che nell’agorà cittadina anonimi risiedono comodamente a casa. Si coglie qui l’asimmetria della comunicazione : da uno ai tanti, che è dubbio vogliano replicare , poiché ad esporsi nella piazza virtuale paradossalmente ci vuole più coraggio , rispetto alla possibilità di replica immediata che subito estingue qualunque fiato , offerta , anzi sollecitata ,dai contesti sociali reali . Il giornale orale che si costruiva faccia a faccia prima al mercato della piazzetta di S. Chiara , nelle fiere di paese ( sempre più melanconicamente spopolate ) , nei crocchi, per le strade, nelle ospitali case amicali di quartiere oggi per lo più si scrive” realmente” sul Web ; non ci sono oramai più in paese altre socialità di rilievo che possano o sappiano dar conto del sociale sfuggente che comunque ogni giorno impegna e muove ciascuno di noi nello svolgimento del suo ruolo all’interno del proprio tassello sociale, a meno di voler scandagliare la pur diffusa frequentazione dei bar locali che ancora offre uno spaccato della socialità popolare ed ultrapopolare dello svago e della chiacchiera paesana ( s’è detto al bar… ). Purtroppo, per quanto mi riguarda da che ho superato l’età adolescente del bigliardino , dei mattutini caffè collettivi, degli ammazzacaffè post- prandiali , per mia indole frequento solo occasionalmente i bar ; mi perdo di sicuro un osservatorio interessante e rivelatore del senso complessivo popolare più vero dell’andare della nostro paese ( la democrazia collettiva della chiacchiere , soprattutto quando è liberatoria , proprio perche democratica e spontanea rivela molto di più del tendere del nostro sociale rispetto alle costruite cervellotiche teorie che del politichese dei 10, 20 trenta… referenti politici guglionesani che ufficialmente o ufficiosamente fanno opinione e trend a Guglionesi . Mi perdo , sicuramente , nella sua interezza , un altro interessante spaccato sociale che pure colgo occasionalmente , quello degli ambulatori medici locali . Rappresentano , le persone in attesa dal medico, l’umanità varia che ogni giorno riepiloga , spesso con crudo realismo , il versante del dolore della comunità , della sofferenza collegata alla malattia, talvolta, purtroppo, l’anticamera del termine delle care esistenze compaesane con cui abbiamo almeno in parte convissuto , per familiarità, per amicizia , perché comunque c’erano. Raccontano, gli studi medici del paese, nel corso delle vite dei nostri concittadini ,l’accumulo di dolore , di sofferenza dovuta alle malattie che li hanno provati ; un dire rassegnato , delle peripezie di cui è disseminato il decorso delle patologie ; quasi un brusio sussurrato a voce bassa , perché il male dentro merita mestizia e rispetto ; una liberatoria socializzazione del dolore la cui ripetizione ad altri occasionali pazienti, stagnante , impregna perfino i muri degli ambulatori . Gli ambulatori di Guglionesi , se ci fosse accortezza , sensibilità e voglia di ascolto alle voci della sofferenza fisica , potrebbero riepilogare la storia sociale della qualità della salute fisica e psichica dei guglionesani . E’ un dato di fatto che oggi il senso dell’andare della nostra comunità, proprio perché non c’è traccia scritta della concreta materialità quotidiana delle vite degli altri , fa sì che frammentato , spesso divergente , plurimo , un tendere per sua natura solitario , si materializzi sul Web locale . Non ci sono in paese ad oggi ,altre socialità aventi la fascinosa potenza del Web nel formare ed informare le coscienze che abitualmente impattano questo particolare,diffuso e oramai domestico” media” ( ovviamente, oltre la scuola che continua a svolgere il suo ruolo istituzionale al di là del Web ) . Perfino la Chiesa , abituata a richiamare a sé moltitudini di fedeli ha oramai un” target” devozionale abituale mediamente invecchiato e, per restare a passo con i tempi s’è infatti dovuta in parte” riconvertire” al Web , annoverando lo stesso Papa Francesco l’evanescente tecnologia di Internet tra i doni di Dio ( l’80% degli articoli di Fuoriportaweb trattano tematiche che direttamente o indirettamente sono ispirati dalla nostra tradizione cristiana , informati ad una una cultura millenaria che trasdotta sul Web rappresenta una punta di forza di orientamento etico e morale della nostra comunità ). Aleggia sulla nostra comunità una nuova dimensione della comunicazione ; solitaria , stante il mezzo , individualista e soprattutto elitaria ( per competenza) che ridisegna le modalità della partecipazione collettiva . Un impalpabile fantasma , che con un clic, richiamato dal cielo del Web dove risiede , subito , disponibile , a volte bonario e rassicurante, a volte incombente , attraverso la sua anonima anima collettiva, infaticabile , discreta e pervasiva si aggira per il paese . Mi chiedo ? Che una rinnovata spiritualità , ancora da accogliere, attraversi oggi il nostro cielo paesano ? Può essere.

Arcangelo Pretore
Guglionesi 1 febbraio 2014


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