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Caro DirettoreGuglionesi
Pubblicato in data 27/12/2013 ● Click 1637

Guglionesi verso il 2014: un bisogno di ripartire, di progettualità, di speranza


Pietro Di Tomaso © FUORI PORTA WEB

Caro direttore,
è consuetudine tracciare, alla fine di un anno, un bilancio di ciò che si ritiene sia stato positivo e negativo e fare auspici per il nuovo anno. Mi si consentano alcune considerazioni al riguardo, iniziando con una citazione: <<Aspettiamo che ritorni la luce, di sentire una voce, aspettiamo senza avere paura, domani>>. Così finisce la canzone di Lucio Dalla che guarda al futuro con fiducia.
Mi fornisce lo spunto per questo articolo l’aver letto su “informamolise.com” (24 dicembre) di una spiccata attenzione dell’Amministrazione Comunale di Termoli verso una ripresa turistica della città. Come ha dichiarato l’Assessore Michele Cocomazzi, Termoli guarda ad una progettazione strategica del turismo. <<Ci siamo mossi subito dopo l’estate – precisa l’Assessore – con l’individuazione di un tecnico, un consulente che è il professore Angelo Presenza, docente di strategia del turismo all’Università di Chieti, con cui stiamo pensando proprio ad una progettualità turistica per Termoli. Un primo passo è la certificazione di Termoli tra la rete delle città nazionali ed internazionali “Slow”, che ci siamo visti attribuire proprio lo scorso Novembre (… ). Pensiamo che Termoli è una città a vocazione di Turismo di nicchia, dobbiamo valorizzare il borgo, le attività artigianali ed artistiche>>. Inoltre, si pensa di costituire un ‘brand’ (Termoli, Campomarino, Petacciato e Montenero), un marchio che sarà denominato “Riviera Molisana”.
Osservo che nella suddetta intervista nulla viene detto in merito alla necessità che la costa dialoghi con le cittadine dell’interno, le quali sono in grado di offrire cose belle che altrimenti rimarrebbero nascoste. Tali bellezze bisogna mostrarle a tutti (utile allo scopo una ‘rete culturale’); in tal modo si contribuirebbe a combattere una visione frantumata che molti hanno del territorio molisano. Ciò detto, Guglionesi non si pone l’obiettivo strategico del turismo? Ben le si adatta, a mio parere, un tipo di turismo ‘lento’ che coinvolge natura, spiritualità, cultura, enogastronomia e identità locale. A tale scopo è importante valorizzare le risorse del borgo e, al suo interno, trasformare un determinato capitale simbolico (come la chiesa romanica di San Nicola, monumento nazionale) in investimento comunitario. Insomma, “repetita iuvant”: quando la storia e la cultura di un territorio si legano alle tradizioni e alle bellezze paesaggistiche creano una sinergia e diventano elementi di sviluppo. Un richiamo inaspettato alla nostra cittadina si è verificato il 17 agosto di quest’anno a Termoli ad opera del poliedrico artista Vinicio Capossela. “Io ti amo ma ti lascio a Guglionesi” (cfr. YouTube) è il titolo di una canzone eseguita in piazza Duomo con la ‘Banda della Posta’. Un concerto che – come altre esibizioni del medesimo complesso – nasce dal desiderio di realizzare un ‘live’ popolare per avvicinare il pubblico delle grandi feste tradizionali. Un repertorio, dunque, di mazurche, valzer, tango, tarantella, foxtrot e altro, per coinvolgere in un momento di spensieratezza gente di ogni età. Auspico per Guglionesi un progetto culturale alimentato dalla fondamentale linfa di associazioni e singole persone, tale da favorire lavoro per il piccolo commercio e la piccola ristorazione, che possa offrire di che vivere alle persone che vi abitano. Un obiettivo ulteriore: riaprire il Museo Archeologico, dotandolo di un apparato didattico al fine di raccontare ai cittadini e ai turisti la storia della nostra cittadina. Quanto precede in linea con l’articolo 9 della Costituzione: <<La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione>>. A proposito di paesaggio, ho letto su ‘ Fuoriportaweb Facebook’ la seguente notizia: <<Impressionante la recente crescita di campi dediti al fotovoltaico nel territorio guglionesano>>. Per parte mia osservo: Non si capisce perché, in presenza di alternative esistenti (tetti di capannoni, aree compromesse, tetti delle abitazioni etc.), sia proprio necessario sottrarre terreni agricoli all’agricoltura e compromettere il paesaggio. Le energie alternative vanno usate con giudizio! Il valore aggiunto che Guglionesi ha è rappresentato dai suoi paesaggi. Autorizzare impianti fotovoltaici a terra è distruttivo di un’economia legata all’agricoltura e al turismo. <<Paesaggi, opere d’arte non sono macchine per soldi, ma strumento di eguaglianza, ingranaggio di un diritto alla cultura che la Costituzione garantisce ai cittadini>> (Salvatore Settis). Insomma, per Guglionesi occorrono politiche ambientali finalizzate alla qualità e alla bellezza, nonché riqualificazione urbana, infrastrutture di trasporto ed economia’verde’.
Per concludere, una Amministrazione comunale non deve essere solo capace di usare la leva fiscale che provoca appesantimenti per le famiglie e le attività produttive. La politica ha l’obbligo di indicare prospettive e opportunità. Non bisogna solo rincorrere l’emergenza e trincerarsi dietro la crisi economica generale. Guglionesi, i suoi cittadini e le sue cittadine hanno dunque bisogno di progettualità, di speranza. Facciamo nostro quanto ha detto Papa Francesco: <<… Come nella vita di ognuno di noi c’è sempre bisogno di ripartire, di rialzarsi, di ritrovare il senso della mèta della propria esistenza, così per la grande famiglia umana è necessario rinnovare sempre l’orizzonte comune verso cui siamo incamminati. L’orizzonte della speranza!>> (1/12/2013, all’Angelus della prima domenica dell’Avvento).

Auguri per un sereno Anno Nuovo.
Pietro Di Tomaso


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