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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 25/10/2013 ● Click 2156

“Lingue come di fuoco”, la medaglia per l'Anno della fede


Felice Paolone © FUORI PORTA WEB

Nell’ambito dell’“Anno della fede” ci è stato chiesto in qualità di medaglisti, se di nostro interesse, di aderire al tema: “L’uomo e il bisogno di Dio”.
Ce lo proponeva la “Accademia Pietro Giampaoli per la medaglia d’arte” che fa capo alla Biblioteca apostolica vaticana.
Questa associazione, nata recentemente, è gemellata con l’Aiam (Associazione italiana dell’arte della medaglia) di cui sono socio. Pubblica una rivista periodica che include il catalogo di mostre, come quella di cui sto discorrendo.
In un primo momento avevo pensato di rappresentare una testa giovanile sormontato da tanti simboli che avrebbero rimandato ai vari interessi che affollano la mente umana, mentre più in alto, ma un po’ più in grande, avrei inserito il simbolo della croce con i segni orizzontale e verticale di uguali dimensioni.
Avevo eseguito anche dei disegni che servono a progettare e a provare se funziona.
Il tempo si faceva esiguo e gli impegni di fine anno scolastico, davvero tanti, del giugno 2012 si accavallavano.
Intanto, rimeditando, ma anche perché mi piacciono i capelli al vento che dànno movimento alla figura umana, mi sono trovato a cambiare l’immagine iniziale.
Idea poi ripresa per il giovane chierico in aperta campagna, modellato nel pannello in bassorilievo, dal titolo: “Vigilia alla fonte”, fatta il 30 luglio nel corso del “Teatro di paglia” di Guglionesi e ritoccato ad agosto di quest’anno, che tanti mi hanno chiesto di poter vedere, magari per il prossimo giugno!
Mi consultavo intanto con la collega Mirella Barbarich, che al Liceo artistico di Udine, insegna Discipline grafiche e pittoriche, a cui ho chiesto tra l’altro, di dipingermi un sant’Adamo, che spero possa realizzare al più presto.
Chiarite le perplessità ho quindi disegnato e poi modellato il tema della Pentecoste, che vede la presenza anche del fuoco, mettendo in risalto il turbamento-sorpresa di un Apostolo e riportando sullo sfondo alcune altre figure.
Il titolo scelto è: “Lingue come di fuoco” le cui scritte ho rappresentato in rilievo.
Riporto la spiegazione inserita nel catalogo.

Nell’opera è rappresentata la Pentecoste. In primo piano è raffigurato un giovane apostolo che, colto di sorpresa, si volge a sinistra chinando il capo.
È come spaventato dal rumore, accompagnato dal fuoco e dal vento che gli muove i capelli.
In secondo piano altre figure sono coinvolte nello stesso accadimento.
La discesa dello Spirito Santo li rende sicuri: il timore svanisce, si dirigono all’esterno, parlano varie lingue, annunciano la “buona notizia”.
In alto compare la scritta: lingue come di fuoco, anch’esse lievemente mosse. In basso: il nome dell’autore e l’anno.

La medaglia è stata completata il 10 luglio dello scorso anno, con la solita fretta, e portata a Roma nel palazzo della Zecca di Stato, dove ha attualmente sede l’Aiam. Lì ho chiesto di poterla ritoccare nei particolari, rimanendovi fin verso le ore 17, mentre gli occhi mi bruciavano per la nottata trascorsa a fare il positivo in gesso e per il viaggio, dormendo a casa solo mezz’ora.
Una prima mostra è stata fatta a Roma dal 24 gennaio al 7 febbraio 2013 presso l’“Università e nobil collegio degli orefici, gioiellieri, argentieri, dell’alma città di Roma”, in via s. Eligio, 7, accompagnata da due conferenze, all’apertura e alla chiusura: “Il papato tra politica e fede. Il lungo pontificato di Pio VII in una serie di medaglie ottocentesche”, la prima, tenuta dalla dott.ssa Silvana Balbi De Caro, Presidente dell’Aiam e l’altra: “L’uomo e il bisogno di Dio” dal dott. Giancarlo Alteri, Conservatore del Medagliere Vaticano. Erano ambedue accompagnate da proiezioni in Power point, il noto programma per le presentazioni di diapositive digitali.
L’attuale mostra è quella di Teramo: “Il metallo della fede. Dalle monete dei Vangeli alle medaglie sacre contemporanee”, dove partecipano gli autori che hanno donato le opere al Medagliere Vaticano, ampliata con altre sezioni.
La mia è in gesso… si potrà comunque realizzarla in bronzo.
Altri autori hanno presentato, oltre a medaglie metalliche: disegni, stampe, ceramica dipinta e terracotta.
Non volendo eseguire solo un disegno pensai almeno di modellarla. Ho cercato di curare lo sguardo e i capelli, rappresentati in differenti modi.
Si cerca sempre di innovare se si riesce. Il risultato non deve essere scontato. “L’arte deve mostrare l’inatteso”, è stato detto.
Spero possa piacere.

Felice Paolone


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