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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 21/10/2013 ● Click 1307

Turismo, cultura, agricoltura e green economy: il manifesto “Oltre la crisi”


Pietro Di Tomaso © FUORI PORTA WEB

Prendo spunto dalle dichiarazioni del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, al Forum del libro di Bari: <<investire in conoscenza e capitale umano>>. E ancora: <<studiare conviene>>; servono imprese all’altezza delle sfide globali, innovative e competitive. La politica deve dunque creare le condizioni favorevoli all’attività d’impresa.

E’ opinione di molti che nuovi posti di lavoro possano nascere da turismo, cultura, agricoltura e ambiente, in modo da tener conto della salvaguardia dei paesaggi e delle risorse naturali ma anche dell’economia e del mercato. E’ necessario – con riferimento particolare al Molise - che la Giunta al governo della regione infonda ottimismo e persegua una politica ‘industriale’ che faccia perno su manifattura, turismo, cultura, agricoltura ed economia verde intesa in senso ampio, come il filo conduttore che lega tutti i predetti settori. Condivido pertanto le argomentazioni svolte dai promotori del manifesto “Oltre la crisi” (Ermete Realacci e altri soggetti autorevoli). Gli stessi autori riconoscono che persistono diseguaglianze sociali, economia in nero, <<il ritardo del Sud, una burocrazia spesso persecutoria e inefficace>>. Tuttavia il manifesto prova a contrastare la rassegnazione diffusa che soffoca la creatività, la progettualità, il dinamismo di chi “l’Italia la fa ogni giorno”. Un made in Italy rinnovato deve affermare un modello di sviluppo nuovo e di qualità. Citando ancora il manifesto, <<una via tutta italiana alla green economy in cui l’innovazione è un’attitudine che investe anche le attività più tradizionali – dove le eccellenze agroalimentari sono un volano per l’artigianato e il turismo, e viceversa – le cui straordinarie materie prime sono la qualità della vita, la coesione sociale, il capitale umano, i saperi del territorio>>. Green economy, quindi, all’insegna non solo di ambientalismo ed efficienza energetica, ma che abbia come cifra qualità e sostenibilità. <<Il turismo potrebbe intercettare più viaggiatori stranieri se l’Italia avesse migliori infrastrutture di trasporto e logistiche… e se le strutture ricettive fossero ammodernate e messe in rete con le tante eccellenze (culturali, paesaggistiche, produttive) del Paese.

L’agricoltura sta evidenziando una controtendenza rispetto ad altri settori in crisi. I giovani in agricoltura sono in aumento, incominciano a sentirsi protagonisti di quello che producono. <<L’agricoltura può dare a un giovane tutto questo, a patto che smetta di essere sinonimo di emarginazione sociale e di difficoltà economica>> (Carlo Petrini). Occorre dunque la formazione per le professioni dell’ economia verde (professioni emergenti quali: Biotecnologo, Paesaggista, Valutatore di impatto ambientale,e particolari attività come l’ecoturismo, ovvero la versione green del tour operator, che promuove itinerari anche agro-alimentari). Quanto precede si sposa con l’avvertimento di Ignazio Visco di cui si diceva all’inizio. Il vasto settore dell’economia verde coinvolge l’intero comparto agroalimentare, la conservazione della natura, il turismo, la gestione dei rifiuti per citare, dove le imprese richiedono nuove professionalità e nuove competenze. <<Il primo passo da fare per entrare nella dimensione dell’economia della conoscenza è puntare l’attenzione sulla formazione del capitale umano>> (Camera di Commercio di Ravenna, presentazione workshop “L’Economia della Conoscenza”), Per concludere, nell’attuale situazione economica, la green economy rappresenta un importante strumento non solo per tutelare l’ambiente, ma un’opportunità che consente di contribuire al rilancio del sistema produttivo ed occupazionale <<puntando sulla definizione di professionisti emergenti e sulla riconversione in chiave ecosostenibile di figure tradizionali>> (Mario Moioli, coordinatore azioni formative del Fondo Fon.AR.Com).

Ciò detto, la Regione Molise valorizzi l’economia ‘verde’ finanziando corsi di formazione specialistica nei settori dell’innovazione e in generale della green economy.


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